Una lettera di quindici righe per smentire i cattivi rapporti con Giorgia Meloni e l’insoddisfazione per l’operato di Antonio Tajani. Evidentemente per Marina Berlusconi non è vero che una smentita equivale a una notizia data due volte. La presidente di Mondadori, infatti, ha deciso d’intervenire sui numerosi retroscena che raccontato i rapporti tesi tra Arcore e Palazzo Chigi. L’ultimo è quello pubblicato da Repubblica. Ed è proprio al quotidiano degli Elkann che la primogenita di Berlusconi ha deciso di scrivere. “So bene che arginare il fiume delle voci e delle indiscrezioni è pratica molto difficile, se non impossibile, ma io non posso continuare a tollerare presunte ricostruzioni che non hanno il minimo contatto con la realtà”, è l’incipit scelto dalla presidente di Fininvest.

Berlusconi vuole smentire l’articolo che attribuisce “alla mia famiglia ‘disistima‘ nei confronti di Giorgia Meloni e ‘scontentezza‘ per l’operato di Antonio Tajani alla guida di Forza Italia, quando in entrambi i casi è vero esattamente il contrario. La Repubblica descrive perfino pensieri e progetti che non ho, né ho mai avuto. Arriva addirittura a deformare il contenuto di incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro, trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza”. L’erede dell’uomo di Arcore aggiunge: “Tutto molto affascinante, lo ammetto: quasi intrigante. Ma anche distante ventimila leghe dalla verità. Già, la verità… In un’epoca di fake news e di chiacchiere incontrollabili, conta ancora qualcosa?”. Quindi spiega di aver deciso di inviare la sua smentita”per rispetto del lavoro che fate e per rispetto del suo giornale. Ancor prima, però, per rispetto e per amor di verità. Forse sarò ostinata, e di certo le parrò all’antica, ma continuo a pensare che la realtà dei fatti conservi un valore. E che i ‘retroscena’ possano avere un senso soltanto quando e se, da dietro il palcoscenico, descrivono una scena reale. Non un teatro – anzi un teatrino – che non c’è”.

Nell’articolo di Repubblica, firmato da Concetto Vecchio, oltre a parlare della “disistima” dei Berlusconi nei confronti di Meloni, si sostiene che per i figli dell’ex premier la leader di Fratelli d’Italia “è l’emblema del populismo all’amatriciana“. Meloni, al contrario, diffida dei Berlusconi “perché li ritiene attenti solo alla propria borsa come dimostrerebbe il no alla tassa sugli extraprofitti delle banche. Soprattutto non ha dimenticato l’avvertimento su Giambruno”. La parte principale dell’articolo, invece, è dedicata al ritorno in campo di Gianni Letta, ormai prossimo ai 90 anni, indicato come l’uomo dei Berlusconi nella svolta pro-diritti di Forza Italia. Sarebbe stato proprio Letta a portare Mario Draghi a casa di Marina.

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