Con 124 voti a favore, 12 contrari e 43 astenuti, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che chiede ad Israele di porre fine “alla sua presenza illegale nel territorio palestinese occupato” entro 12 mesi. L’Italia si è astenuta, così come altri 42 Stati, mentre Israele, Usa ed altri 12 Paesi hanno votato contro. La prima bozza del testo prevedeva un lasso di tempo di sei mesi.
La risoluzione, riporta Al Jazeera, accoglie con favore il parere consultivo espresso lo scorso luglio dalla Corte internazionale di giustizia, secondo cui l’occupazione israeliana del territorio e degli insediamenti palestinesi è illegale e deve essere ritirata il più rapidamente possibile. La risoluzione, che non è però vincolante, invita gli stati membri ad “adottare misure per cessare l’importazione di qualsiasi prodotto proveniente dagli insediamenti israeliani, nonché la fornitura o il trasferimento di armi, munizioni e attrezzature correlate a Israele laddove vi siano ragionevoli motivi per sospettare che possano essere utilizzati nel Territorio palestinese occupato”. Venerdì 26 settembre è prevista la consueta riunione annuale dei 196 stati membri. I rappresentati diplomatici si riuniranno nel palazzo di vetro di New York dove interverranno il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a cui seguirà il discorso del presidente palestinese Mahmoud Abbas.
A seguito della risoluzione, la segretaria generale di Amnesty International, Agnes Callamard, ha affermato: “Israele deve ritirare le sue forze dalla Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est annessa illegalmente e dalla Striscia di Gaza“. “Negli ultimi 11 mesi, le sistematiche violazioni dei diritti umani che sono un segno distintivo della brutale occupazione e del sistema di apartheid di Israele si sono drasticamente intensificate” ha concluso.