Il Polo Storico Lamborghini è un po’ come una base segreta, nascosta a Sant’Agata Bolognese, dove un’élite di “agenti segreti” del mondo automobilistico è incaricata di preservare e proteggere le icone a quattro ruote del marchio. Alessandro Farmeschi è il direttore dei servizi post vendita della Casa del toro, sotto la cui ala rientra anche la gestione di questa divisione speciale inaugurata nel 2015. “La missione del Polo Storico Lamborghini è quella di mantenere la storia della nostra azienda e delle automobili che ha costruito” spiega Farmeschi, che è un po’ come “M”, il direttore del Secret Intelligence Service a cui rispondeva James Bond.
Del resto valorizzare il passato è importante perché questo consente di aumentare sempre di più il valore del brand. E quello di Lamborghini è tra i più alti nei marchi del lusso dell’auto, un valore che, dal 2020 al 2023 è quasi raddoppiato, passando dal 2,1 a 3,9 miliardi di euro.
Nel Polo Storico un team di dieci persone lavora con l’obiettivo di conservare, certificare e restaurare il patrimonio storico del marchio. Ogni agente ha una missione specifica: cinque si occupano del restauro, gli altri cinque svolgono un lavoro da detective il cui obiettivo è quello di capire se l’auto può essere “certificata” e quindi considerata autentica. Per questo ogni indizio, ogni pezzo di ricambio e ogni documento storico è un tassello essenziale per completare la missione. Solo loro hanno accesso al cuore del Polo Storico, la sala dell’archivio “segreto”, che contiene i documenti originali di tutti i modelli dal 1963 fino al 2002. Tutto nel corso degli anni è stato digitalizzato ma vengono comunque conservate le schede di ogni vettura dove si trova la storia completa dell’auto: dai disegni tecnici originali alle specifiche di produzione e assemblaggio, dal colore ai numeri di telaio, carrozzeria e motore.
Questo è però solo il punto di partenza, perché la missione degli agenti Lamborghini è quella di verificare la veridicità delle informazioni. Il passo successivo è quindi quello di controllare ogni centimetro della vettura per verificare che tutto coincida. Abbiamo avuto la possibilità di entrare in questa “base segreta” e scoprire l’ultima auto certificata da Lamborghini: una Miura P400 S, color oro, numero di telaio 4644, consegnata al proprietario di Cagliari nel luglio del 1970 e oggi di proprietà di Lamborghini dall’enorme valore. Nell’archivio c’è la sua scheda originale e anche il libretto. Ma non basta. Gli uomini del polo storico hanno ricercato tracce e dettagli del suo passato perché ogni modello di Lamborghini ha una sua storia segreta, spesso dimenticata o mal conservata che deve tornare alla luce. Sono state fatte le foto di ogni parte dell’auto che poi sono state controllate minuziosamente. Ogni millimetro dell’auto è stato passato sotto la lente d’ingrandimento. Un processo che dura minimo 4 mesi e, quando le informazioni sono poco chiare o mancano del tutto, vengono consultati anche vecchi ingegneri in pensione e testimoni dell’epoca per raccogliere frammenti del passato.
Solo le auto che superano questo esame rigoroso, come la Miura P400 S del 1970, ottengono il timbro finale del Polo Storico: una sorta di passaporto che le certifica come veri capolavori della storia Lamborghini. Un sigillo che viene apposto da un Comitato di Saggi incaricato di prendere la decisione finale. Il risultato è un libro di otto capitoli (telaio, carrozzeria, motore, cambio e differenziale, meccanica, impianto elettrico, interni, accessori) dove viene analizzato quasi il 100% dell’auto. Nella prima pagina si trova la certificazione vera e propria, firmata dal Presidente e Amministratore Delegato Stephan Winkelmann e da Alessandro Farmeschi. Ovviamente questo servizio ha un costo, che dipende dal tipo di V12 che si vuole far certificare, ma ne vale sicuramente la pena perché si tratta di un attestato che garantisce l’autenticità dell’auto e ne aumenta considerevolmente il valore, anche in occasione di aste o concorsi di eleganza.
Sempre più clienti si rivolgono alla Casa di Sant’Agata per ottenere la certificazione e, dal 2015 ad oggi, sono state certificate 150 vetture e restaurate 40. Così, mentre gli occhi del mondo sono puntati sui nuovi modelli della Casa, nelle retrovie gli agenti del Polo Storico, invisibili ma sempre presenti, vigilano affinché nessuna Lamborghini storica venga dimenticata.