Calcio

Clamoroso a Roma: esonerato Daniele De Rossi. “Decisione adottata nell’interesse della squadra”: il comunicato del club

La notizia arriva all’improvviso questa mattina: l’As Roma ha esonerato Daniele De Rossi. Neanche un’ultima chance per il tecnico, ex capitano e bandiera giallorossa. Il match contro l’Udinese doveva essere l’ultima spiaggia, invece la decisione è arrivata prima del previsto. E un comunicato spiega anche i motivi: “La decisione del Club è adottata nell’interesse della squadra, per poter riprendere prontamente il percorso auspicato, in un momento in cui la stagione è ancora al suo inizio”. Poi solo le frasi di rito: “A Daniele, che sarà sempre di casa nel Club giallorosso, un vivo ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi con passione e dedizione”. E ora impazza già il totonomi sui possibili successori.

Zero vittorie e grandi tensioni: De Rossi via dopo 4 partite
Un mercato oneroso e tante aspettative “rimandate” per un inizio di stagione non all’altezza. Tre pareggi e una sconfitta dopo quattro giornate di campionato: tanto basta alla dirigenza per prendere una decisione inaspettata. Oltre ai mancati risultati in campo, nelle scorse settimane erano circolate indiscrezioni che riportavano a liti nello spogliatoio tra De Rossi e Cristante (smentite dai diretti interessati e da Gianluca Mancini con una storia Instagram). Probabilmente solo delle voci, ma a quanto pare, dalle parti Roma l’atmosfera non era di certo delle migliori. E questo esonero ne è una prova.

De Rossi aveva firmato un contratto triennale

Ha ancora più del clamoroso pensare che nello scorso mese di maggio la società giallorossa aveva deciso di puntare tutto di su di lui: contratto triennale fino al 2027 con un stipendio superiore ai 3 milioni di euro netti a stagione. “Per la Roma e con la Roma per altri tre anni. Grazie della fiducia che sento dal primo giorno. lo ed il mio staff non vediamo l’ora di ricominciare a lavorare per riportare questa squadra dove merita”. Così, aveva parlato l’ormai ex allenatore. Parole che, quattro mesi dopo, sono ormai un lontano ricordo. La Roma non ingrana e la società decide, a sorpresa, di dare avvio all’ennesima rivoluzione.