“Questo teatrino destra-sinistra, che viene montato a uso degli elettori, nei fatti non esiste. Fratelli d’Italia, la Lega, il Pd, le sinistre e le destre europee conservatrici, voteranno tutte la Commissione von der Leyen con due baltici che si occupano della politica estera e della difesa europea, cioè i falchi più stra-falchi d’Europa, che andranno a aumentare l’atteggiamento bellicista della Ue e ad avvicinarci un altro po’ a una escalation, ammesso che si possa ancora aumentarla, perché più di così non vedo come si potrebbe”. Sono le parole pronunciate a Otto e mezzo (La7) dal direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio sulla nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen.
Circa la nomina del primo commissario alla difesa europea, il lituano Andrius Kubilius, il direttore del Fatto ribadisce: “Ancora più di adesso avremo un’Europa votata a un’economia di guerra. Ma, come ha detto Lucio Caracciolo, nella Ue non abbiamo una politica estera, né una politica della difesa. E quindi – continua – questi potranno solo starnazzare e abbaiare come hanno fatto i loro predecessori, perché le iniziative decisive sulla guerra russo-ucraina verranno prese a Washington o a Pechino. E nel frattempo butteremo un sacco di miliardi per comprare armi, come ci chiede l’illuminato Draghi, sempre sia lodato”.
Travaglio commenta anche la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione (assieme ad altri cinque): “Era tutto prevedibile. Quando si avvicinavano le elezioni europee, si raccontava di questo finto bipolarismo: da una parte, il Pse e quindi il Pd e tutti gli affiliati e dall’altra parte, i sovranisti e i conservatori. Io mi permisi di dire che era tutto finto, perché sulle cose fondamentali, dalla guerra all’austerità, che sono poi il pane quotidiano della Ue, votano nello stesso modo. Poi – continua – abbiamo passato l’estate a sentire ripetere che l’Italia era isolata in Europa perché Fdi e Lega non avevano votato la von der Leyen. E infine la nomina di Fitto, che era prevedibile. Come si fa a escludere dalla Commissione europea uno dei tre paesi fondatori dell’Europa e la terza economia europea? E come si fa a dargli una scartina?”.
Il direttore del Fatto conclude: “È ovvio che alla fine ci hanno dato qualcosa che somiglia al nostro peso in Europa, indipendentemente da chi c’è al governo, tanto più che la Meloni e la von der Leyen, nonostante appartengano a fronti diversi, vanno d’amore e d’accordo su un sacco di cose. Questa è una Commissione molto più a destra della precedente, le politiche migratorie sono stracondivise dalle sinistre e dalle destre di governo”.