Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, sarà sentito dal Copasir sulla vicenda dei presunti “dossieraggi” e per le sue critiche all’Aise espresse durante il colloquio svoltosi il 22 gennaio 2024 con il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone. Immediatamente dopo la pubblicazione in esclusiva del Fatto Quotidiano del verbale (qui il testo integrale), l’organo del Parlamento che esercita il controllo sull’operato dei servizi segreti italiani aveva annunciato un ciclo di audizioni per approfondire la vicenda.

“Faremo un ciclo di audizioni in cui ci sarà sicuramente anche il ministro Crosetto, che ha già dato la sua disponibilità, è questione di definizione di agende dei prossimi giorni”, ha confermato oggi il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, rispondendo ai giornalisti in Senato. “Il Comitato sta facendo il proprio lavoro, esamina le carte“, ha aggiunto, ricordando che “abbiamo già fatto il primo ciclo di audizioni all’inizio della questione con il procuratore Melillo, il procuratore Cantone e il sottosegretario Mantovano“.

Ai pm, Crosetto spiegava che, in seguito all’uscita di alcuni articoli sul Domani, “mi sono particolarmente arrabbiato (…) e ho anche esplicato le mie rimostranze al direttore dell’Aise, Gianni Caravelli”. Crosetto ha poi aggiunto che “i miei rapporti con l’Aise in precedenza non erano particolarmente buoni”, anche se “formalmente buoni” con l’attuale direttore, al quale, però, “ho contestato la mancanza di doverosa cooperazione”: “L’Aise non mi informa e nemmeno coopera”, affermava Crosetto.

Subito dopo la pubblicazione dell’articolo del Fatto Quotidiano era intervenuto Palazzo Chigi con il sottosegretario Alfredo Mantovano che ha voluto sottolineare la “lealtà” dei Servizi “verso le Istituzioni”. A queste dichiarazioni segue una nota dello stesso ministro della Difesa che punta il dito contro quella che definisce una “pericolosa ricostruzione del Fatto“. Argomentazioni che non hanno convito però i partiti di opposizione: “Per la gravità dei fatti e del contrasto politico emerso riteniamo indispensabile che il governo con il suo presidente del Consiglio Meloni riferisca al Parlamento su un tema delicato come quello della sicurezza nazionale“, hanno dichiarato i parlamentari del Pd membri della commissione Antimafia.

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