La nave ha avuto dei problemi tecnici ed è rimasta bloccata per tre mesi a Belfast
Doveva essere viaggio da sogno, di quelli che ti ripagano una vita fatta di lavoro e sacrifici. E di sacrifici ne ha fatti tanti Jenny Phenix, una madre divorziata di due figli della Florida, per imbarcarsi sulla nave residenziale Villa Vie Odyssey, pagando addirittura 315mila euro. Una cifra importante ma il viaggio, almeno sulla carta, doveva durate tre anni e andare in giro per l’Europa, l’Asia e le Americhe. Ma il sogno si è subito infranto con la dura realtà. La nave ha avuto una serie di problemi tecnici e tutto l’equipaggio, compresi gli ospiti, sono stati costretti a fermarsi a Belfast per tre mesi per alcune riparazioni necessarie ed urgenti.
La nave, infatti, come riporta il The Telegraph “è rimasta ferma per quattro anni durante la pandemia. Le certificazioni erano scadute e invece di rinnovarle con nuove verifiche, la nave è partita lo stesso”. Naturalmente il fermo per tre mesi ha portato ad alcuni disagi ai passeggeri, soprattutto economici. Da qui l’idea di Jenny di condividere il disagio attraverso una chat su WhatsApp condivisa con alcuni “compagni” di sventura. Ma qualcosa è andato storto perché alcuni messaggi sono stati inoltrati al capitano della nave che, a sua volta, ha inoltrato ai vertici della compagnia navale. Da qui la decisione immediata di cacciare dalla nave Jenny.
“Non capisco era una chat privata. Non riesco nemmeno a iniziare a spiegare la devastazione emotiva e il peso che questo ha avuto su di me. – ha raccontato la donna – Ci sono volute settimane prima che parlassi di quello che mi era accaduto e anche spiegarla ai miei figli. È ancora molto difficile per me parlarne, perché ho fatto lo stesso sogno di tutti gli altri su quella nave, e me l’hanno portato via, senza pensarci. Dovrò stare con mia figlia finché non avrò trovato un piano completamente nuovo per la mia vita”.
Nessun ripensamento da parte dei vertici della nave che hanno diramato una nota: “I residenti hanno votato e accettato di confermare la sua sospensione e abbiamo intenzione di rispettare quella decisione. Non abbiamo altro da commentare sulla disputa in corso”. Secondo quanto è trapelato, pare che una quindicina di passeggeri si siano lamentati perché colpiti dalla negatività di Jenny.
Nel frattempo, la compagnia ha annunciato che avrebbe smesso di pagare le bollette mensili dell’hotel di alcuni degli ospiti pari a 450mila euro, affermando che la spesa stava diventando “insostenibile” dopo aver speso più di 1.800.000 euro in 3 mesi. Quindi a chi è rimasto a terra, fino a quando non ripartirà la nave, sarà dato un buono da 180 euro al giorno.