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La Ue chiede ad Apple di “aprire” l’iPhone a parti terze. Altrimenti rischio sanzioni fino a 8,5 miliardi

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L’ Unione Europea ha ingiunto ad Apple di aprire i suoi sistemi operativi iPhone e iPad, altamente protetti, per fare in modo che e parti terze possano funzionare con il sistema operativo iOS. L’azienda statunitense dovrà inoltre rispondere alle richieste di interoperabilità da parte degli sviluppatori e di parti terze. Se non lo farà Apple rischia di essere sanzionata per violazione delle normative Antitrust. Il richiamo ad Apple si basa sul Digital Markets Act (DMA) e concede all’azienda sei mesi di tempo per conformarsi alle richieste della Commissione.

Se Apple non si adegua l’UE potrebbe decidere di avviare un’indagine formale che potrebbe sfociare in multe fino al 10% del fatturato globale della società, nel caso di Apples significa fino a 8,5 miliardi di euro.

“Oggi è la prima volta che utilizziamo le procedure di specificazione ai sensi del DMA per spingere Apple verso una reale conformità agli obblighi di interoperabilità”, ha affermato la commissaria Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager . “Un’efficiente interoperabilità, ad esempio con gli smartphone e i loro sistemi operativi, svolge un ruolo fondamentale”. Tra gli obiettivi del DMA c’è quello dii consentire ad altri sviluppatori di accedere a funzionalità chiave come i comandi vocali Siri e il chip per i pagamenti.

All’inizio di questo mese, Apple ha presentato l’ultima versione dell’iPhone, la 16esima. Ma a giugno, il colosso statunitense ha dichiarato che alcune funzionalità, tra cui Apple Intelligence, iPhone Mirroring e SharePlay Screen Sharing, non sarebbero state incluse nell’UE proprio a causa delle disposizioni contenute nel DMA

“Per rispettare il Digital Market Acts abbiamo creato modalità affinché le app nell’Unione Europea possano richiedere ulteriore interoperabilità con iOS e iPadOS proteggendo al contempo i nostri utenti. Minare le protezioni che abbiamo costruito nel tempo metterebbe a rischio i consumatori europei, offrendo ai malintenzionati più modi per accedere ai loro dispositivi e dati. Continueremo a lavorare in modo costruttivo con la Commissione europea su un percorso che protegga i nostri utenti dell’Ue e chiarisca il regolamento”, questo il commento di Apple dopo la richiesta dell’Ue. Lo scorso 13 settembre la Corte Ue ha stabilito che l’Irlanda dovrà recuperare 13 miliardi di euro di vantaggi fiscali concessi ad Apple negli anni passati.

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