Un’azienda in mano ai servizi segreti di Tel Aviv. Tre ufficiali dell’intelligence israeliana informati dell’operazione hanno riferito al New York Times che la Bac Consulting, l’azienda ungherese produttrice dei cercapersone esplosi in Libano, era una società fittizia israeliana. I tre hanno dichiarato al giornale che sono state create almeno altre due società di comodo per nascondere che i produttori dei cercapersone facevano capo ai servizi di sicurezza israeliani. Secondo il loro racconto, i cercapersone hanno iniziato a essere spediti in Libano nel 2022, ma la fornitura è aumentata quando il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha dichiarato l’uso dei telefoni cellulari come pericoloso.
Secondo il quotidiano, Nasrallah ha raccomandato per anni ai suoi uomini di cercapersone anziché di telefoni per comunicare. L’intelligence statunitense stima che il capo del “Partito di Dio” ritenga che si tratti di una forma di comunicazione più sicura, poiché i cercapersone non rivelano la posizione dell’utente. Nasrallah era inoltre preoccupato per i messaggi ricevuti da alleati anonimi, secondo cui Israele avrebbe migliorato le sue capacità di hackerare i telefoni. Per questo motivo, avrebbe vietato l’uso dei cellulari durante le riunioni di Hezbollah e avrebbe ordinato che i piani del gruppo non vengano mai comunicati tramite telefono, nemmeno tramite app di messaggistica criptata.
Ieri una nuova ondata di esplosioni ha devastato il Libano e ha riguardato soprattutto walkie-talkie utilizzati dai membri di Hezbollah, il giorno dopo che migliaia di persone erano rimaste ferite, quando i loro cercapersone sono esplosi in un attacco coordinato, la cui responsabilità è stata ampiamente attribuita a Israele dopo mesi di scontri transfrontalieri. Hezbollah ha reso noto che nell’attacco con i walkie-talkie sono morti 20 suoi membri.
L’azienda giapponese Icom afferma di aver smesso di produrre circa 10 anni fa il modello di walkie-talkie presumibilmente utilizzato nelle esplosioni. “L’IC-V82 è una radio portatile che è stata prodotta ed esportata, anche in Medio Oriente, dal 2004 a ottobre 2014. È stata messa fuori produzione circa 10 anni fa e da allora non è stata più spedita dalla nostra azienda”, afferma Icom in una dichiarazione.
“Dio è invincibile e si vendica e il criminale sarà sicuramente punito in modo giusto”, ha detto il presidente dell’Iran, Masoud Pezeshkian. Senza nominare esplicitamente lo Stato ebraico, Pezeshkian ha espresso vicinanza al Libano, dopo il “terrore di massa perpetrato dal regime terroristico facendo esplodere dispositivi di comunicazione senza fare distinzioni tra civili e altri”, in un messaggio su X in cui condanna “l’atroce crimine”.
Intanto la tensione al confine tra Israele e il Libano resta altissima. I media israeliani riferiscono che almeno 8 persone sono rimaste ferite in un attacco missilistico anticarro nei pressi di Menara, nell’Alta Galilea.
Un civile israeliano è stato arrestato il mese scorso e incriminato oggi con l’accusa di essere stato reclutato dall’Iran per assassinare il primo ministro israeliano, il ministro della Difesa o il capo dello Shin Bet. Lo rendono noto, in una dichiarazione congiunta, lo Shin Bet e la polizia israeliana, aggiungendo che il sospettato si era introdotto due volte clandestinamente in Iran, dove ha ricevuto un pagamento per portare a termine le missioni. Gli agenti iraniani stavano considerando l’idea di assassinare questi funzionari come ritorsione per l’uccisione di Ismail Haniyeh, eliminato a Teheran nel luglio, e l’uomo avrebbe richiesto un anticipo di un milione di dollari per portare a termine il piano.