Agosto complicato per l’auto in Europa occidentale, con numeri che certificano un calo delle vendite piuttosto accentuato nell’Unione Europea, nei paesi Efta e in Gran Bretagna: -16,5%(-18,3% nella sola UE). Un risultato che assottiglia la crescita nei primi otto mesi dell’anno, ora ferma al +1,7%, che diventa +1,4% se si prende in considerazione la sola Unione Europea.
La prospettiva cambia, tuttavia, se si confrontano questi risultati con quelli pre-covid: in questo caso, nel cumulato gennaio-agosto rispetto al 2019 manca all’appello un’auto su cinque (-20 per cento).
A tradire sono stati i principali mercati del vecchio continente. In primis la Germania, la cui crisi pesa più degli altri sul consuntivo finale: -27,8%. Ma anche altre piazze hanno dato il loro contributo, in negativo: la Francia ha perso il 24,3%, l’Italia il 13,4% e la Spagna il 6,5%. Solo la Gran Bretagna ha limitato i danni, fermandosi a un -1,5%.
Il dato più evidente è lo scarso appeal commerciale delle auto elettriche. Come spiega in una nota il Centro Studi Promotor, “In agosto nell’intera Europa Occidentale le immatricolazioni di auto elettriche accusano un calo del 36%, mentre considerando solo l’Unione Europea la contrazione è addirittura del 43,9% con cali del 68,8% in Germania, del 40,9% in Italia, del 33,1% in Francia e del 24,8% in Spagna, mentre il Regno Unito fa registrare una crescita (+10,8%) dovuta a forti sconti praticati dai concessionari per smaltire le giacenze di auto elettriche invendute”.