Prosegue sulla linea dell’austerità la proposta della legge di bilancio 2025 presentata dal presidente Javier Milei. Nel discorso pronunciato di fronte al Congresso domenica 15 settembre, il leader del partito La Libertad Avanza ha ribadito che ottenere “deficit zero”, continuando a tagliare la spesa pubblica, è il principale risultato che il suo governo punta a raggiungere. Adottando una procedura inedita, Milei ha illustrato personalmente il piano di spesa invece di delegarlo al ministro dell’Economia Luis Caputo. La presentazione è avvenuta dopo una settimana di scontri alla Camera, dove Milei controlla meno del 15% dei seggi, in cui l’opposizione ha cercato di approvare leggi per aumentare i salari e le pensioni in linea con l’inflazione. Che anno su anno ad agosto ha toccato il 236,7%. Quegli aumenti di spesa allontanerebbero dall’obiettivo, sostenuto dal Fondo Monetario Internazionale con cui Milei sta negoziando, di porre fine al deficit cronico che colpisce l’Argentina.

Il presidente ha ribadito che la spesa pubblica sarà subordinata al raggiungimento dell’equilibrio fiscale e al pagamento dell’oneroso debito contratto con l’FMI. In quella che ha definito “una regola fiscale infrangibile”, Milei ha promesso che il governo si concentrerà sul raggiungimento del surplus fiscale necessario per coprire gli interessi sul debito argentino. Rispetto ai piani economici tradizionali del Paese, il bilancio proposto da Milei pianifica tagli drastici e non interviene sul pagamento delle pensioni e degli stipendi dei dipendenti statali, ora bloccati, né sulle voci destinate a coprire le spese della sanità, cultura e istruzione. Continuerà la sospensione di tutti i lavori pubblici e saranno ridotti i trasferimenti di denaro alle province. Nel piano del presidente ultraliberista, “se l’economia non cresce” sarà il settore pubblico, e non quello privato, a ricevere colpi per assorbire eventuali recessioni.

“L’Argentina è destinata a un serio dibattito su ciò di cui lo Stato dovrebbe e non dovrebbe essere responsabile”, ha affermato commentando che in passato la macchina statale aveva agito come una “babysitter” assumendosi la responsabilità di tutto. “I politici sanno benissimo che quando aumentano la spesa pubblica, mettono soldi nelle tasche delle persone da una parte per toglierne il doppio dall’altra”, ha detto Milei di fronte a un’aula lasciata semivuota da molti deputati dei partiti dell’opposizione, in particolare appartenenti al blocco peronista, che consideravano l’evento una messa in scena. “Ecco perché porremo il veto su tutte le proposte di legge che mettono a repentaglio l’equilibrio fiscale”. Solo due settimane fa, il presidente aveva utilizzato per la prima volta il potere di veto per annullare un aumento delle pensioni, precedentemente approvato dal Congresso, e ha annunciato che intende seguire la stessa procedura per una legge che aumenterebbe i finanziamenti alle università pubbliche.

Durante il suo discorso, Milei non ha fornito i numeri del bilancio che deve essere ora trattato in modo preliminare dalla Commissione bilancio della Camera dei Deputati. Un documento pubblicato dal ministero dell’Economia mostra che il governo prevede che il Pil dell’Argentina crescerà del 5% nel 2025, del 5% nel 2026 e del 5,5% nel 2027. Entro dicembre dell’anno prossimo, si prevede che il surplus fiscale raggiungerà l’1,3% del Pil e l’inflazione scenderà al 18,3%.

I partiti dell’opposizione hanno criticato il discorso di Milei perché si è concentrato sugli investitori, invece che sull’economia nazionale e sui cittadini. Secondo Tiempo Argentino, quotidiano nazionale, si è trattato di “uno show male organizzato”, mentre Pagina12 lo ha definito uno “spettacolo anti-casta fallito” in cui il presidente ha fornito informazioni confuse e analisi irrealistiche. In nove mesi di mandato, i tagli alla spesa pubblica hanno prodotto un surplus fiscale pari allo 0,4% del PIL. Ma le politiche di austerità hanno causato profonde difficoltà nel Paese e hanno aumentato le disuguaglianze. Secondo l’Università Cattolica, oggi quasi il 60% degli argentini vive in povertà rispetto al 44% registrato nel dicembre 2023.

Lo scontro sulle pensioni aveva raggiunto il culmine la scorsa settimana, quando Milei aveva bloccato un disegno di legge che avrebbe aumentato la spesa per la previdenza sociale e i partiti di opposizione non erano riusciti a garantire la maggioranza necessaria per bloccare il veto. Alla notizia che la misura era stata respinta, i pensionati avevano manifestato in centro a Buenos Aires ed erano stati colpiti dalla polizia in tenuta antisommossa che ha usato gas lacrimogeni e idranti. Ora la negoziazione con l’opposizione è la strada che Milei deve percorrere per ottenere l’approvazione della legge di bilancio. Non è un percorso facile. Il presidente non ha la maggioranza alle Camere, che ha definito come piene di “miserabili topi che scommettono contro il futuro del Paese”. E proprio il Congresso la scorsa settimana aveva inferto un duro colpo al presidente, respingendo il suo piano di aumentare la spesa per i servizi di intelligence.

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