Per cinquecento ragazzi disabili di Palermo la scuola non è iniziata con gli stessi diritti di tutti gli altri alunni: per loro, a causa della mancanza di fondi, non è arrivato l’assistente specialistico all’autonomia e alla comunicazione, la figura professionale che si occupa di supportarli nell’apprendimento delle abilità necessarie per raggiungere un po’ di indipendenza nella vita quotidiana. Circa duecento addetti a questo servizio ad oggi sono a casa. La Regione non ha trasferito alla Città Metropolitana – che si occupa dei bandi per assegnare gli assistenti – i finanziamenti necessari per dare avvio al servizio. La denuncia è arrivata dagli assistenti igienico-personale specializzati Slai Cobas sc della città che nei giorni scorsi hanno protestato davanti all’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro e dinanzi a Palazzo Comitini, sede della Città metropolitana oggi presieduta dal sindaco Roberto Lagalla.
Nei giorni scorsi, una delegata del sindacato ha parlato con un dirigente dell’ufficio politiche sociali della Città metropolitana che ha ammesso l’impossibilità di far partire questo indispensabile servizio per mancanza di risorse. Tutto bloccato perché da Palazzo d’Orleans non sono stati inviati i soldi e a palazzo Comitini non sono nelle condizioni di poterli anticipare. A confermare questa situazione a IlFattoQuotidiano.it è Rosario Arcoleo, capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale a Palermo: “A causa di un problema della Legge finanziaria la Regione non ha provveduto a fare questo atto che è previsto ogni anno. Non è la prima volta che accade un simile disguido che ha delle gravi conseguenze sulla pelle dei ragazzi disabili e delle loro famiglie. Vanno modificati i tempi amministrativi nella gestione di questo processo perché non si può pensare che per un problema burocratico ci siano dei disabili che non possono avere fin dal primo giorno di scuola l’assistente specialistico all’autonomia e alla comunicazione”.
Con buona pace dei genitori di questi studenti il servizio potrebbe partire a ottobre o a novembre, non ci sono certezze. Una situazione che per gli assistenti specialistici è ancor più complicata dal fatto che il Comune di Palermo dallo scorso anno ha avviato un percorso che sta portando al “richiamo” di circa trecento persone impiegate come collaboratori scolastici. Dal 2020, infatti, la normativa prevede che il servizio rientri tra le competenze dello Stato e non dell’amministrazione comunale. Negli ultimi anni, tuttavia, il Comune aveva supportato le scuole statali sia per non abbandonare da un giorno con l’altro le famiglie sia per permettere al ministero di organizzare il reclutamento del personale Ata. Intanto la deputata del M5S all’Ars Roberta Schillaci ha chiesto la convocazione in quinta commissione all’Ars del governo e dei dirigenti del settore per fare il punto della situazione e cercare di trovare al più presto una via d’uscita alla situazione.
Riceviamo e pubblichiamo