Matteo Renzi era il presidente del Consiglio quando Giulio Regeni fu rapito, torturato e ucciso in Egitto. Oggi il senatore e leader di Italia Viva è stato chiamato a testimoniare sulle dichiarazioni rese sul caso. Ovvero che era stato informato solo il 31 gennaio. Il cadavere martoriato di Regeni fu trovato il 3 febbraio. L’ex premier è stato chiamato a testimoniare perché in sede di commissione parlamentare tutti gli altri protagonisti della vicenda l’allora ministro degli Esteri, Gentiloni, l’allora Segretario Generale della Farnesina, Elisabetta Belloni, avevano dichiarato che già dalla notte della sparizione l’allora ambasciatore Massari aveva attivato tutti i canali istituzionali e di intelligence. Per poi inviare un cablo cripto il 28 gennaio. Come testimoniato in aula il 16 aprile scorso. Renzi ha quindi dichiarato che erano “comunicazioni tra uffici, è fisiologico. Io vengo informato il 31 gennaio dalla Farnesina. Mi dissero che qualcosa era accaduto, qualcosa di grave, ad un nostro ricercatore”.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione