Si può essere pionieri di qualcosa, cercare l’innovazione sempre e comunque e ritrovarsi leader della transizione, grazie a una tecnologia innovativa. Nissan pioniera lo è sempre stata, nell’elettrico, vedi la Leaf datata 2010. E anche nell’innovazione quando tre anni prima aveva immesso sul mercato la madre (e il padre) di tutti i crossover, leggi Qashqai. Nessuno, probabilmente, immaginava che quella vettura, diciassette anni dopo, continuasse a vendere come non ci fosse un domani. E che, giunta alla terza generazione, continuasse a mantenere imperterrita anche la leadership del segmento che aveva creato da zero anche se nel frattempo si era trasformato diventato nel cuore del mercato italiano (1 auto venduta su 2 è un Suv/crossover) oltre 40 vetture concorrenti).
Ancora più paradossale che Nissan sia riuscita in questa sorta di miracolo industriale e produttivo non attraverso la democratizzazione dell’elettrico, che era e resta l’obiettivo da raggiungere nei prossimi anni. Ma attraverso la tecnologia e-Power, che con la sua motricità esclusivamente elettrica, garantita dal motore termico che funge da generatore della batteria dell’unità a zero emissioni, può forse rappresentare la soluzione giusta al momento giusto. Soprattutto per il nostro Paese, che con l’elettrico non ha ancora feeling, ma anche a livello continentale, visto che la riflessione sulla bontà della scelta dell’UE di puntare sull’elettrico va a braccetto con la retromarcia di molte Case, Volkswagen su tutte, tra fabbriche che chiudono e modelli che si rimandano.
All’anteprima italiana del nuovo Nissan Qashqai, sul palcoscenico della nuova versione del Salone di Torino, il presidente e ad di Nissan Italia Marco Toro ha spiegato: “Qashqai arriva sul mercato con le novità della terza generazione e con il claim: “sfida all’ordinario”. È la storia che si ripete, perché l’ordinario prima di Qashqai non esisteva, c’era solo il mercato delle piccole. E già allora nel 2007 sfidavamo quell’ordinario che non c’era e da zero è stato creato un segmento che non esisteva e che ancora oggi, a 17 anni di distanza, è il segmento più venduto in Italia con un cliente su 2 che compra un crossover. Da pionieri isolati che eravamo, oggi a combattere nella stessa platea ci sono oltre 40 rivali. Eppure anche nel 2023 il Qashqai è stato il modello più venduto nel segmento”
Il segreto è la tecnologia?
“Il successo si basa sull’evoluzione vincente possibile grazie alla scelta della motorizzazione e-Power. Ormai sappiano tutti come funziona il nostro elettrico senza spina, tra la batteria ricaricata dal termico e l’elettrico che fa muovere la vettura. Soluzione che ha due vantaggi inconfutabili: uno di carattere economico con la consistente riduzione dei consumi perché con un pieno l’autonomia della vettura arriva a 1.000 km e l’altro è quello del piacere di guida, visto che la motricità data dal propulsore a zero emissioni garantisce un piacere di guida, una reattività e una silenziosità di alto livello senza avere l’assillo della ricarica. Una scelta vincente per noi e anche per Nissan: intanto perché in Italia un cliente su 2 che acquista Qashqai lo sceglie con l’e-Power, e ormai noi siamo arrivati a più di 22.000 clienti conquistati. E poi perché si tratta di una soluzione che rappresenta la tappa intermedia nell’ambito di una scelta di transizione per quel consumatore che magari vorrebbe scegliere l’elettrico ma ancora non ci arriva”
Avete fatto delle previsioni sull’e-Power?
“Noi prevediamo fino al 2026 di moltiplicare per 5 le vendite di e-Power in tutta la regione in cui operiamo. Questo ci farà arrivare alla terza generazione di e-Power che sarà ancora più efficiente in termini di consumi e costi. Il nostro obiettivo è quello di arrivare entro la fine del 2026 con il prezzo di produzione dell’e-Power identico a quello di un termico, in modo di avere l’eccellenza tecnologica a un pezzo accessibile”
Un’alternativa specie in Italia, viste le difficoltà commerciali delle EV
«In effetti, da noi il mercato dell’elettrico non riesce a decollare. Conti alla mano l’elettrico fatica ad arrivare al 4%, ma se chiediamo ai potenziali acquirenti di una vettura le sue intenzioni di acquisto in merito ad un’elettrica nei prossimi 3 anni, la percentuale sale al 30%. Perché questo? Le difficoltà principali riguardano come sempre il prezzo: di elettriche se ne vendono poche e quindi listino non è competitivo restando oggettivamente ancora più alto rispetto a quello di una vettura termica. L’altra difficoltà invece riguarda la ricarica, perché la realtà dice che non si sa dove ricaricare. Non si trovano i punti di ricarica e se ci sono sono dismessi, occupati, oppure non hanno una velocità adeguata alle esigenze del cliente. L’e-Power rappresenta la migliore transizione possibile intanto perché costa meno di un’elettrica e poi non ha i problemi della ricarica avendo la sua colonnina praticamente già a bordo».
Ma secondo lei qual è la ricetta giusta per far crescere l’elettrico?
“Se vogliamo andare in quella direzione servono scelte diverse. Tenendo anche conto dell’elevato livello di soddisfazione di chi guida un’elettrico, tasso che si aggira intorno al 95%. Persone cioè che non torneranno mai indietro, ad un motore termico. Chi lo usa ne apprezza nei benefici. Se vogliamo aumentare la quota attuale del 4%, dobbiamo fare quello che stanno già facendo paesi come Francia, Germania, Regno Unito dove il mercato elettrico è arrivato intorno al 20%: intanto hanno accompagnato lo sviluppo dell’elettrico, soprattutto nei primi anni, con incentivi stabili e duraturi e non come da noi a singhiozzo, oppure come quelli di quest’anno esauriti in una mattinata, in 9 ore. E non solo incentivi all’acquisto ma anche in termini di fiscalità: se sono un’azienda e voglio l’elettrico debbo poter accedere a una riduzione più ampia. In secondo luogo servono infrastrutture, intese non solo come punti di ricarica, colonnine ma anche come presenza nei centri commerciali, nei parcheggi, superstrade e autostrade con ricarica veloce. Infine, è fondamentale armonizzare i vantaggi: in alcuni comuni l’elettrica non paga nelle strisce blu o può accedere a zone riservate. Se facciamo tutto questo noi case e i governi in maniera corale, il sistema può funzionare”
Voi di Nissan cosa state facendo?
“Quello che facciamo da sempre per poter prescindere dagli incentivi: sviluppiamo la tecnologia. Uno dei componenti più importanti dei motori elettrici è la batteria e noi stiamo infatti lavorando alle nuova batterie allo stato solido che sono più dense, più capacitive e costano meno del 70% rispetto a quelle attuali, oltre a ricaricarsi in un terzo del tempo. Arriveranno entro il 2028 e questo ovviamente consentirà una consistente riduzione del prezzo dell’auto. Così entro il 2030 arriveremo a quell’agognata parità di costo alla produzione tra una vettura elettrica e una termica”.