“Non ho nulla di cui pentirmi o su cui patteggiare perché non ritengo di essere un sequestratore o un delinquente”. Così Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione del Salone Nautico di Genova, liquida indirettamente chi sceglie il patteggiamento come l’ex-presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Anzi, di fronte alle domande sul caso dell’ex governatore dice “non commento”, salvo poi far sapere di non aver patteggiato proprio perché non si ritiene un delinquente”.

“Ho solo difeso i confini” ripete il leader della Lega per giustificare pubblicamente gli atti politici con i quali aveva cercato di impedire lo sbarco ai naufraghi salvati da Open Arms, che hanno portato i pm della Procura di Palermo a chiedere la condanna a 6 anni di reclusione per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. E a chi gli prova a chiedere cosa pensi della difesa dello stato di diritto da chi è accusato di aver sequestrato 147 persone per motivi di propaganda, il ministro risponde “comprati una barca”. Tra selfie in mezzo agli stand e foto di rito con il candidato del centrodestra Marco Bucci, il leader leghista non incassa la solidarietà del sindaco di Genova, che a domanda diretta preferisce non rispondere.

Presente alla cerimonia di apertura insieme al candidato della coalizione di centrosinistra Andrea Orlando, il senatore M5s Luca Pirondini. “Salvini dice di non avere nulla da patteggiare perché non ritiene di essere un delinquente, riconoscendo chiaramente come il patteggiamento rappresenti un’ammissione di responsabilità penale. Eppure sempre lui oggi tesse le lodi di Giovanni Toti, il quale fino a ieri ha detto che il suo patteggiamento non significa ammissione di colpevolezza, siamo di fronte a un autentico cortocircuito logico” commenta il senatore.
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