“C’è l’inferno qui, sono stato un’ora sul tetto di casa e sono arrivati i vigili con l’elicottero a soccorrermi. C’era tanta acqua, circa due metri, dove ho casa, anche dentro casa mia”. È una delle testimonianze che arrivano da Bagnacavallo dove il fiume Lamone ha rotto l’argine in prossimità del centro abitato, travolgendo tutto sul suo cammino e costringendo i cittadini a rifugiarsi sui tetti per sperare nei soccorsi in elicottero. “Alla fine ha ceduto un argine“, racconta un altro testimone, dicendo che anche lui si è spostato sul tetto. “Più che lo spavento è la delusione, abbiam perso tutto”, prosegue, ricordando che lo scorso anno era successa la stessa cosa.
Articolo Precedente

Aggressioni ai medici, i sindacati ospedalieri ricevuti da Schillaci. “Al Servizio sanitario nazionale servono risorse”

next