Alluvione Romagna, con quale faccia i ministri se la prendono con noi amministratori locali?
Ma con quale faccia ministri del governo Meloni ed esponenti della maggioranza negazionista del cambiamento climatico attaccano sindaci e Regione Emilia-Romagna per i danni dell’alluvione di questi giorni? Non è forse stato il governo Meloni a pretendere il controllo sulla ricostruzione post alluvione del 2023 nominando commissario il generale Figliuolo anziché attribuire tale ruolo al Presidente della Regione, come era avvenuto ad esempio per il terremoto del 2012? Vergognoso il ministro alla protezione civile Musumeci che attacca da Roma, comodamente seduto nel suo ufficio, gli amministratori emiliano-romagnoli mentre sono loro in prima linea a coordinare le operazioni di soccorso.
Ma del resto è lo stesso Musumeci che dopo l’alluvione del 2023 all’allora Presidente Bonaccini che gli presentava il conto salato di 9 miliardi di euro di danni rispose con arroganza che il governo non è un bancomat. Una evidenza, peraltro, ben chiara agli occhi degli alluvionati del 2023 che non hanno ancora ricevuto i risarcimenti promessi al 100% dalla premier Meloni in versione, in quei giorni, “boots on the ground” [nella foto in evidenza, ndr], salvo poi, tolti gli stivali, risultare desaparecida dall’Emilia-Romagna. Clamoroso il caso della ultracentenaria cooperativa agricola C.A.B TER.RA nel Ravennate, che decise di allagare i propri campi per mettere in sicurezza Ravenna che diversamente sarebbe finita sott’acqua: non ha ancora ricevuto un euro di compensazione per i danni subiti.
E’ evidente che il governo non ha imparato niente dall’alluvione del 2023, in primis la premier Giorgia Meloni che anche di recente ha continuato a tacciare di ideologico ogni ragionamento basato su dati scientifici sull’impatto del riscaldamento globale e degli eventi meteo estremi che genera, e che davanti alla platea di Confindustria ha frenato sul Green Deal, dopo aver votato contro la Nature Restoration Law, la legge europea per la rinaturalizzazione di territori e aree marine degradate e per la tutela della biodiversità. Una posizione irresponsabile da parte di Meloni che vuole “fare la storia” mentre è chiaramente scollegatadal presente e dalla presa d’atto che l’emergenza climatica è già arrivata e colpisce anche l’Italia.
Quanto a ministri, viceministri e cortigiani vari che polemizzano mentre le famiglie sono di nuovo allagate e le fabbriche chiuse, non è che puro, indegno sciacallaggio alimentato dalla speranza di raggranellare qualche pugno di voti nella prossima campagna elettorale. C’era da aspettarselo, ma devo ammettere che hanno superato anche le mie più nere aspettative sulla loro insensibilità umana e politica. Così come non mi aspetto che si possa ragionare sulla base di evidenze tecnologiche ed economiche sul ritorno al nucleare sostenuto dal governo Meloni. Eppure lo sanno anche i sassi che il nucleare ha costi elevatissimi che lo rendono praticabile solo se finanziato con risorse pubbliche (nessuna società privata si imbarcherebbe mai sul nucleare), ha tempi lunghissimi di realizzazione e comporta il “problemino” tuttora irrisolto delle scorie radioattive.
Tornando all’alluvione, è noto che come Verdi, al di là delle becere accuse lanciate agli ambientalisti, non ci siamo mai opposti alla realizzazione di opere per la messa in sicurezza idraulica del territorio. Io stessa come consigliera regionale di Europa Verde – AVS nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ho sollecitato la realizzazione di casse di espansione e la messa in opera di un piano di adattamento al cambiamento climatico. E siamo stati noi Verdi a chiedere alla Giunta regionale di riformare su scala di bacino idrografico le competenze della gestione dei corsi d’acqua oggi suddivise per province, col paradosso che le due sponde di un medesimo fiume o torrente possono ricadere su province diverse, impedendo un approccio coordinato. E sempre noi Verdi abbiamo chiesto di vietare di ricostruire nelle areeesondabili o allagate nel maggio 2023 per il principio di precauzione: se l’acqua era arrivata in quelle aree, poteva tornarci. Certo non ci aspettavamo una replica così rapida di un evento estremo di tali proporzioni che in passato aveva tempi di ritorno centenari.
Tutto spinge per la predisposizione di un piano, da finanziare con risorse statali adeguate, di adattamento al cambiamento climatico. È l’obiettivo alla base della mia proposta di legge regionale sul clima depositata nelle scorse settimane: se sarò rieletta, ripartirò da qui.
La pdl definisce la strategia e le azioni sia di mitigazione (riduzione delle emissioni climalteranti) sia di adattamento al cambiamento climatico per raggiungere la neutralità climatica dell’Emilia-Romagna entro il 2050 ed assicurare la resilienza dei territori e dei cittadini in risposta alle sfide del riscaldamento globale.
In Emilia-Romagna c’è tanto da fare: dagli ultimi dati disponibili 2021-2022, risulta che le emissioni medie pro capite/anno sono pari a 9,5 tonnellate, molto al di sopra della media italiana di 6,7 tonnellate e di quella europea di 7,3 tonnellate. La percentuale di copertura dei consumi finali di energia da fonti rinnovabili è di appena l’11,4%, inferiore al 23% di quella nazionale e al 19,1% a livello europeo. Anche nel campo dei consumi energetici ci sono ampi margini di miglioramento: in Emilia-Romagna sono pari a 2,8 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) per abitante, ben oltre la media nazionale di 1,8 tep. L’industria regionale ha la più bassa percentuale di consumi elettrici, ferma al 30%, mentre l’elettrificazione dei consumi energetici associata alla diffusione delle rinnovabili è la chiave di volta del processo di decarbonizzazione.
La transizione energetica offre opportunità positive che vanno colte, mettendo d’accordo giustizia climatica e giustizia sociale, per non lasciare indietro nessuno e non farla pagare cara ai settori della popolazione più fragili. Ma è una strada dalla quale non si torna indietro, come ci ammoniscono le piogge torrenziali di questi giorni che hanno devastato anche le Marche. Il progetto di legge che ho depositato va in questa direzione, concretamente e senza sciacallaggi e ideologia. Si usino i 15 miliardi di euro destinati al Ponte sullo stretto di Messina per finanziare un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico del Paese.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
Roma, 21 gen. (Adnkronos/Labitalia) - "Il turismo sostenibile è un nuovo modo di viaggiare e una valida alternativa alle classiche destinazioni turistiche, che privilegia la scoperta dei territori e si pone come obiettivo di limitare il più possibile l’impatto sull’ambiente, favorendo la conoscenza diretta di nuove culture, tradizioni, comunità locali e contesti naturalistici di grande interesse. Secondo lo studio di Federimprese Europa in questi ultimi anni, sono sempre di più i turisti che scelgono il turismo sostenibile per organizzare viaggi ed esperienze in tutto il mondo e sicuramente questo nuovo approccio, più etico e responsabile, sarà in ulteriore forte crescita ed espansione anche in futuro". Così in una nota Federimprese Europa.
Per questo motivo Federimprese Europa "ha promosso un tavolo tecnico tra imprese attive nel settore turistico e rappresentanti di enti locali al fine di redigere delle proposte per accrescere questa importante realtà del turismo sostenibile, poiché rappresenta non solo uno sviluppo del made in Italy ed una crescita economica per piccole imprese operanti nei piccoli borghi che grazie al turismo possono ritornare a fiorire. Ma turismo sostenibile è anche preservare le antiche usanze, tramandando ai posteri quelle che sono le attività del passato coinvolgendo anche i giovani in sagre, feste di paese e quant'altro, rivivendo esperienze uniche che con l'avvento della tecnologia stanno scomparendo", spiega ancora.
"L’Organizzazione mondiale del turismo, Unwto, definisce il turismo sostenibile come un innovativo modo di viaggiare ed esplorare i territori, che soddisfa i bisogni dei viaggiatori, delle comunità locali, dell’ambiente e delle aziende, salvaguardando non solo gli equilibri ambientali, ma anche quelli sociali ed economici, offrendo allo stesso tempo nuove opportunità di sviluppo a lungo termine e per il futuro delle prossime generazioni", aggiunge ancora.
"Le comunità ospitanti -spiega la nota- acquistano così notevole importanza e diventano protagoniste della promozione del territorio con la creazione di rapporti positivi d’interazione con l’industria del turismo e i turisti stessi. Gli obiettivi principali del turismo sostenibile sono la riduzione dell’impatto delle attività turistiche sull’ambiente e le persone, e la salvaguardia dei territori sia dal punto di vista naturalistico, sia sociale ed economico. Le proposte che verranno redatte al tavolo tecnico verteranno su tre princìpi fondamentali: la protezione dell’ambiente e delle sue caratteristiche, la tutela del patrimonio artistico, culturale e tradizionale dei luoghi di destinazione e l’adozione di un approccio che incentivi la crescita di progetti sostenibili, l’inclusione sociale, la condivisione del benessere economico e la creazione di opportunità di lavoro a condizioni adeguate e vantaggiose", sottolinea ancora.
"Infine una peculiarità del turismo sostenibile è il cosiddetto turismo enogastronomico che viene praticato nei piccoli borghi interni, che avvicina i turisti ai processi di produzione e raccolta dei prodotti per poi coinvolgerli nei processi di trasformazione, come ad esempio la vendemmia , la lavorazione delle olive oer ottenere olio Extravergine. "Il nostro obiettivo è dare supporto attraverso i nostri esperti in campo legislativo e progettuale , redigendo proposte innovative , presentando progetti che possano incrementare la produttività di piccole realtà imprenditoriali e salvaguardare le antiche tradizioni grazie al supporto degli enti locali", conclude il presidente nazionale di Federimprese Europa Mary Modaffari.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Il Jobs Act è una legge che ha creato oltre un milione di posti di lavoro, più della metà a tempo indeterminato, e che ha introdotto tutele fondamentali come l’eliminazione delle dimissioni in bianco. La decisione della Corte Costituzionale che dà il via al referendum relativo al Jobs Act ci trova quindi pronti: spiegheremo ai cittadini quanto sarebbe sbagliato cancellare queste conquiste che creano posti di lavoro, sviluppo e tutele". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
"Quanto al referendum sull’autonomia, accettiamo il verdetto della Consulta che dopo la precedente pronuncia sulla legge Calderoli appariva pressoché scontata. Ogni modifica sull’autonomia differenziata passerà dal Parlamento, e lì ci faremo trovare pronti e determinati".
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Le mie più sentite congratulazioni al presidente Trump per l’inizio del suo secondo mandato. Il popolo americano ha fatto una scelta chiara, che riflette l’impegno per la crescita economica, la sicurezza e la sovranità nazionale”. Lo scrive su X il Co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini dí Fratelli d’Italia.
“Noi dell'Ecr condividiamo molte delle priorità delineate dal presidente Trump: contrastare l'immigrazione clandestina, garantire comunità più sicure, tagliare le tasse e la burocrazia e ripristinare la competitività economica. Queste non sono solo priorità americane, ma anche europee”.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua. Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”. Così la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - “Sul referendum sulla cittadinanza daremo battaglia nel nome dell’estensione dei diritti e per superare una legislazione particolarmente arretrata. Si tratta di un referendum promosso da un vasto arco di soggetti, tra cui numerose associazioni dei nuovi cittadini, persone a cui per troppo tempo è stata tolta la voce. Lotteremo al loro fianco”. Così in una nota Pierfrancesco Majorino della segreteria del Partito Democratico, responsabile Immigrazione.
Washington, 20 gen (Adnkronos) - Non è stato un blitz come quello di Mar a lago, rivelatosi determinante per la liberazione di Cecilia Sala, ma una intera giornata quella che Giorgia Meloni ha dedicato, per la seconda volta in un mese, a Donald Trump. La premier non è voluta mancare all'inauguration day del presidente americano, sottolineando quanto sia importante "dare una testimonianza della volontà di continuare e rafforzare" la relazione Italia-Usa.
E questa "testimonianza" la premier l'ha data plasticamente già di primo mattino, quando insieme alla famiglia Trump, a quella del vice presidente Vance e pochi altri, ha preso parte alla messa di 'benedizione' del neo commander in chief alla chiesa episcopale di st John, proprio di fronte alla Casa Bianca. Poi il trasferimento alla Rotonda del Campidoglio, a Capitol hill, per il giuramento spostato al chiuso a causa dell'ondata di gelo che ha stretto Washington. Con lei, oltre ai diplomatici, la fida Patrizia Scurti in delegazione.
Meloni siede sotto lo sguardo della statua di Abramo Lincoln, nei posti riservati ai capi di Stato e di governo invitati da Trump. Una sparuta elite che comprende la presidente del Consiglio (unica leader Ue) e, tra i pochi altri, il presidente argentino Javier Milei, con cui Meloni chiacchiera a lungo inquadrati più volte dalle telecamere di Fox news, che non ha perso una battuta della giornata-evento.
(Adnkronos) - A pochi passi, i 'big tech Ceo' che Trump ha voluto come ospiti vip della cerimonia e che l'hanno sostenuto nel suo cammino di ritorno alla sala ovale: Tim Cook, Jeff Bezos, Sandor Picahi, Sam Altman, Mark Zuckenberg e ovviamente Elon Musk. Sui social, è il capo delegazione di FdI-Ecr all'Europarlamento Carlo Fidanza, a Washington con un piccola pattuglia di parlamentari italiani ospiti dei Repubblicani Usa, a dare il senso politico della 'foto di Capitol hill' della Meloni: "La nostra presidente è ormai riconosciuta da tutti come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa".
Nella sua valutazione del Trump day, Meloni al mattino è più ecumenica: "Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti dare una testimonianza della volontà di continuare e se mai rafforzare quella relazione in un tempo nel quale le sfide sono globali e interconnesse", spiega prima di lasciare l'albergo.
Più tardi su X augura buon lavoro a Trump e assicura: "Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e Usa", per poi sottolineare: "L’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità".
(Adnkronos) - Per il ministro dell'Ue Tommaso Foti, la missione di Meloni a Washington "conferma il ruolo cruciale che, nel prossimo futuro, la nostra Nazione intende giocare nelle relazioni transatlantiche, ponendosi come ponte strategico tra Europa e America".
In questo contesto, e anche per il rigido protocollo che governa l'insediamento del presidente americano, si stempera anche l'attesa per un faccia a faccia Meloni-Trump, prima auspicato e poi annunciato alla vigilia anche da Fidanza. "Non era previsto, non era il contesto e non ci sarà problema a farlo in futuro", è il senso del ragionamento dell'entourage della premier. Così, direttamente lasciando ad un certo punto le lunghe celebrazioni, Meloni può salutare e tornare subito in Italia.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La decisione della Consulta che ha sancito l’ inammissibilità del referendum abrogativo sull’autonomia conferma che la riforma scritta dal ministro Calderoli è, come sapevamo, coerente e corretta nel rispetto delle previsioni costituzionali. Per cui avanti con l’iter della riforma e con i negoziati con le regioni che hanno già richiesto le prime materie ‘non Lep’, come la Lombardia. Avanti tutta con l’autonomia!”. Lo dichiara il segretario regionale della Lega Lombarda Salvini Premier e presidente dei senatori della Lega Salvini Premier, senatore Massimiliano Romeo.
non riesci a leggere ilfattoquotidiano.it perché hai negato i consensi relativi alla pubblicità. Per continuare a leggerci accetta i consensi o diventa nostro Sostenitore (in questo modo navigherai senza nessuna inserzione).
Ti ricordiamo che il nostro lavoro ha un costo ripagato dalla pubblicità e dai sostenitori. Il tuo aiuto è per noi indispensabile.
Se clicchi “Accetta i consensi” acconsenti in questo modo al trattamento dei tuoi dati personali mediante l'impiego di tutti i cookie presenti sul sito, fermo restando la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento. Navigherai in modo totalmente gratuito e potrai visualizzare fino ad un massimo di 5 articoli al mese, e vedrai la pubblicità. Che cosa sono i cookie?
Se clicchi su “Rifiuta e Sostienici” sottoscrivi un abbonamento Sostenitore a “ilfattoquotidiano.it”, al costo promozionale di 1€ al mese per 3 mesi. A decorrere dal quarto mese il costo dell'abbonamento diverrà di 5,99€ al mese, il tutto mantenendo le tue attuali impostazioni. Da abbonato potrai navigare senza alcun tipo di pubblicità.
Silvia Zamboni
Giornalista, ambientalista
Politica - 20 Settembre 2024
Alluvione Romagna, con quale faccia i ministri se la prendono con noi amministratori locali?
Ma con quale faccia ministri del governo Meloni ed esponenti della maggioranza negazionista del cambiamento climatico attaccano sindaci e Regione Emilia-Romagna per i danni dell’alluvione di questi giorni? Non è forse stato il governo Meloni a pretendere il controllo sulla ricostruzione post alluvione del 2023 nominando commissario il generale Figliuolo anziché attribuire tale ruolo al Presidente della Regione, come era avvenuto ad esempio per il terremoto del 2012? Vergognoso il ministro alla protezione civile Musumeci che attacca da Roma, comodamente seduto nel suo ufficio, gli amministratori emiliano-romagnoli mentre sono loro in prima linea a coordinare le operazioni di soccorso.
Ma del resto è lo stesso Musumeci che dopo l’alluvione del 2023 all’allora Presidente Bonaccini che gli presentava il conto salato di 9 miliardi di euro di danni rispose con arroganza che il governo non è un bancomat. Una evidenza, peraltro, ben chiara agli occhi degli alluvionati del 2023 che non hanno ancora ricevuto i risarcimenti promessi al 100% dalla premier Meloni in versione, in quei giorni, “boots on the ground” [nella foto in evidenza, ndr], salvo poi, tolti gli stivali, risultare desaparecida dall’Emilia-Romagna. Clamoroso il caso della ultracentenaria cooperativa agricola C.A.B TER.RA nel Ravennate, che decise di allagare i propri campi per mettere in sicurezza Ravenna che diversamente sarebbe finita sott’acqua: non ha ancora ricevuto un euro di compensazione per i danni subiti.
E’ evidente che il governo non ha imparato niente dall’alluvione del 2023, in primis la premier Giorgia Meloni che anche di recente ha continuato a tacciare di ideologico ogni ragionamento basato su dati scientifici sull’impatto del riscaldamento globale e degli eventi meteo estremi che genera, e che davanti alla platea di Confindustria ha frenato sul Green Deal, dopo aver votato contro la Nature Restoration Law, la legge europea per la rinaturalizzazione di territori e aree marine degradate e per la tutela della biodiversità. Una posizione irresponsabile da parte di Meloni che vuole “fare la storia” mentre è chiaramente scollegata dal presente e dalla presa d’atto che l’emergenza climatica è già arrivata e colpisce anche l’Italia.
Quanto a ministri, viceministri e cortigiani vari che polemizzano mentre le famiglie sono di nuovo allagate e le fabbriche chiuse, non è che puro, indegno sciacallaggio alimentato dalla speranza di raggranellare qualche pugno di voti nella prossima campagna elettorale. C’era da aspettarselo, ma devo ammettere che hanno superato anche le mie più nere aspettative sulla loro insensibilità umana e politica. Così come non mi aspetto che si possa ragionare sulla base di evidenze tecnologiche ed economiche sul ritorno al nucleare sostenuto dal governo Meloni. Eppure lo sanno anche i sassi che il nucleare ha costi elevatissimi che lo rendono praticabile solo se finanziato con risorse pubbliche (nessuna società privata si imbarcherebbe mai sul nucleare), ha tempi lunghissimi di realizzazione e comporta il “problemino” tuttora irrisolto delle scorie radioattive.
Tornando all’alluvione, è noto che come Verdi, al di là delle becere accuse lanciate agli ambientalisti, non ci siamo mai opposti alla realizzazione di opere per la messa in sicurezza idraulica del territorio. Io stessa come consigliera regionale di Europa Verde – AVS nell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ho sollecitato la realizzazione di casse di espansione e la messa in opera di un piano di adattamento al cambiamento climatico. E siamo stati noi Verdi a chiedere alla Giunta regionale di riformare su scala di bacino idrografico le competenze della gestione dei corsi d’acqua oggi suddivise per province, col paradosso che le due sponde di un medesimo fiume o torrente possono ricadere su province diverse, impedendo un approccio coordinato. E sempre noi Verdi abbiamo chiesto di vietare di ricostruire nelle aree esondabili o allagate nel maggio 2023 per il principio di precauzione: se l’acqua era arrivata in quelle aree, poteva tornarci. Certo non ci aspettavamo una replica così rapida di un evento estremo di tali proporzioni che in passato aveva tempi di ritorno centenari.
Tutto spinge per la predisposizione di un piano, da finanziare con risorse statali adeguate, di adattamento al cambiamento climatico. È l’obiettivo alla base della mia proposta di legge regionale sul clima depositata nelle scorse settimane: se sarò rieletta, ripartirò da qui.
La pdl definisce la strategia e le azioni sia di mitigazione (riduzione delle emissioni climalteranti) sia di adattamento al cambiamento climatico per raggiungere la neutralità climatica dell’Emilia-Romagna entro il 2050 ed assicurare la resilienza dei territori e dei cittadini in risposta alle sfide del riscaldamento globale.
In Emilia-Romagna c’è tanto da fare: dagli ultimi dati disponibili 2021-2022, risulta che le emissioni medie pro capite/anno sono pari a 9,5 tonnellate, molto al di sopra della media italiana di 6,7 tonnellate e di quella europea di 7,3 tonnellate. La percentuale di copertura dei consumi finali di energia da fonti rinnovabili è di appena l’11,4%, inferiore al 23% di quella nazionale e al 19,1% a livello europeo. Anche nel campo dei consumi energetici ci sono ampi margini di miglioramento: in Emilia-Romagna sono pari a 2,8 tep (tonnellate equivalenti di petrolio) per abitante, ben oltre la media nazionale di 1,8 tep. L’industria regionale ha la più bassa percentuale di consumi elettrici, ferma al 30%, mentre l’elettrificazione dei consumi energetici associata alla diffusione delle rinnovabili è la chiave di volta del processo di decarbonizzazione.
La transizione energetica offre opportunità positive che vanno colte, mettendo d’accordo giustizia climatica e giustizia sociale, per non lasciare indietro nessuno e non farla pagare cara ai settori della popolazione più fragili. Ma è una strada dalla quale non si torna indietro, come ci ammoniscono le piogge torrenziali di questi giorni che hanno devastato anche le Marche. Il progetto di legge che ho depositato va in questa direzione, concretamente e senza sciacallaggi e ideologia. Si usino i 15 miliardi di euro destinati al Ponte sullo stretto di Messina per finanziare un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico del Paese.
Articolo Precedente
La ferita sulla fronte di Sangiuliano? “Sfregiato con le unghie da Boccia durante un litigio”: la denuncia dell’ex ministro
Articolo Successivo
Schlein, accordi sui temi e non sui nomi? Questa è un’enorme mistificazione
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
Mondo
Uscita dall’Oms, amnistia per il 6 gennaio, migranti: i primi 50 ordini esecutivi di Trump. Il presidente Usa caccia via social quattro funzionari. “Poi altri 1000”
Mondo
Polemiche per il braccio teso di Elon Musk. Lui replica: “Sporchi trucchi, potete fare meglio” – Video
Da Il Fatto Quotidiano in Edicola
Meloni a Washington, ma niente bilaterale col presidente Usa. Solo un breve saluto (e paura dei dazi)
Roma, 21 gen. (Adnkronos/Labitalia) - "Il turismo sostenibile è un nuovo modo di viaggiare e una valida alternativa alle classiche destinazioni turistiche, che privilegia la scoperta dei territori e si pone come obiettivo di limitare il più possibile l’impatto sull’ambiente, favorendo la conoscenza diretta di nuove culture, tradizioni, comunità locali e contesti naturalistici di grande interesse. Secondo lo studio di Federimprese Europa in questi ultimi anni, sono sempre di più i turisti che scelgono il turismo sostenibile per organizzare viaggi ed esperienze in tutto il mondo e sicuramente questo nuovo approccio, più etico e responsabile, sarà in ulteriore forte crescita ed espansione anche in futuro". Così in una nota Federimprese Europa.
Per questo motivo Federimprese Europa "ha promosso un tavolo tecnico tra imprese attive nel settore turistico e rappresentanti di enti locali al fine di redigere delle proposte per accrescere questa importante realtà del turismo sostenibile, poiché rappresenta non solo uno sviluppo del made in Italy ed una crescita economica per piccole imprese operanti nei piccoli borghi che grazie al turismo possono ritornare a fiorire. Ma turismo sostenibile è anche preservare le antiche usanze, tramandando ai posteri quelle che sono le attività del passato coinvolgendo anche i giovani in sagre, feste di paese e quant'altro, rivivendo esperienze uniche che con l'avvento della tecnologia stanno scomparendo", spiega ancora.
"L’Organizzazione mondiale del turismo, Unwto, definisce il turismo sostenibile come un innovativo modo di viaggiare ed esplorare i territori, che soddisfa i bisogni dei viaggiatori, delle comunità locali, dell’ambiente e delle aziende, salvaguardando non solo gli equilibri ambientali, ma anche quelli sociali ed economici, offrendo allo stesso tempo nuove opportunità di sviluppo a lungo termine e per il futuro delle prossime generazioni", aggiunge ancora.
"Le comunità ospitanti -spiega la nota- acquistano così notevole importanza e diventano protagoniste della promozione del territorio con la creazione di rapporti positivi d’interazione con l’industria del turismo e i turisti stessi. Gli obiettivi principali del turismo sostenibile sono la riduzione dell’impatto delle attività turistiche sull’ambiente e le persone, e la salvaguardia dei territori sia dal punto di vista naturalistico, sia sociale ed economico. Le proposte che verranno redatte al tavolo tecnico verteranno su tre princìpi fondamentali: la protezione dell’ambiente e delle sue caratteristiche, la tutela del patrimonio artistico, culturale e tradizionale dei luoghi di destinazione e l’adozione di un approccio che incentivi la crescita di progetti sostenibili, l’inclusione sociale, la condivisione del benessere economico e la creazione di opportunità di lavoro a condizioni adeguate e vantaggiose", sottolinea ancora.
"Infine una peculiarità del turismo sostenibile è il cosiddetto turismo enogastronomico che viene praticato nei piccoli borghi interni, che avvicina i turisti ai processi di produzione e raccolta dei prodotti per poi coinvolgerli nei processi di trasformazione, come ad esempio la vendemmia , la lavorazione delle olive oer ottenere olio Extravergine. "Il nostro obiettivo è dare supporto attraverso i nostri esperti in campo legislativo e progettuale , redigendo proposte innovative , presentando progetti che possano incrementare la produttività di piccole realtà imprenditoriali e salvaguardare le antiche tradizioni grazie al supporto degli enti locali", conclude il presidente nazionale di Federimprese Europa Mary Modaffari.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Il Jobs Act è una legge che ha creato oltre un milione di posti di lavoro, più della metà a tempo indeterminato, e che ha introdotto tutele fondamentali come l’eliminazione delle dimissioni in bianco. La decisione della Corte Costituzionale che dà il via al referendum relativo al Jobs Act ci trova quindi pronti: spiegheremo ai cittadini quanto sarebbe sbagliato cancellare queste conquiste che creano posti di lavoro, sviluppo e tutele". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.
"Quanto al referendum sull’autonomia, accettiamo il verdetto della Consulta che dopo la precedente pronuncia sulla legge Calderoli appariva pressoché scontata. Ogni modifica sull’autonomia differenziata passerà dal Parlamento, e lì ci faremo trovare pronti e determinati".
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "Le mie più sentite congratulazioni al presidente Trump per l’inizio del suo secondo mandato. Il popolo americano ha fatto una scelta chiara, che riflette l’impegno per la crescita economica, la sicurezza e la sovranità nazionale”. Lo scrive su X il Co-Presidente del gruppo dei conservatori al Parlamento europeo, Nicola Procaccini dí Fratelli d’Italia.
“Noi dell'Ecr condividiamo molte delle priorità delineate dal presidente Trump: contrastare l'immigrazione clandestina, garantire comunità più sicure, tagliare le tasse e la burocrazia e ripristinare la competitività economica. Queste non sono solo priorità americane, ma anche europee”.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La Sardegna, con il nostro ricorso accolto dalla Corte lo scorso novembre, ha difeso la sua specialità e contrastato una legge iniqua. Una legge che la Corte stessa, ascoltando le preoccupazioni delle Regioni promotrici, ha già demolito e svuotato perché ci toglieva risorse e ci condannava a restare indietro. Se il capogruppo della Lega Veneta ha dichiarato recentemente che il Veneto vale più della Sardegna, per farci capire cosa si intende per differenziata, noi invece continueremo a difendere con le unghie e con i denti le risorse e le opportunità che le spettano”. Così la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - “Sul referendum sulla cittadinanza daremo battaglia nel nome dell’estensione dei diritti e per superare una legislazione particolarmente arretrata. Si tratta di un referendum promosso da un vasto arco di soggetti, tra cui numerose associazioni dei nuovi cittadini, persone a cui per troppo tempo è stata tolta la voce. Lotteremo al loro fianco”. Così in una nota Pierfrancesco Majorino della segreteria del Partito Democratico, responsabile Immigrazione.
Washington, 20 gen (Adnkronos) - Non è stato un blitz come quello di Mar a lago, rivelatosi determinante per la liberazione di Cecilia Sala, ma una intera giornata quella che Giorgia Meloni ha dedicato, per la seconda volta in un mese, a Donald Trump. La premier non è voluta mancare all'inauguration day del presidente americano, sottolineando quanto sia importante "dare una testimonianza della volontà di continuare e rafforzare" la relazione Italia-Usa.
E questa "testimonianza" la premier l'ha data plasticamente già di primo mattino, quando insieme alla famiglia Trump, a quella del vice presidente Vance e pochi altri, ha preso parte alla messa di 'benedizione' del neo commander in chief alla chiesa episcopale di st John, proprio di fronte alla Casa Bianca. Poi il trasferimento alla Rotonda del Campidoglio, a Capitol hill, per il giuramento spostato al chiuso a causa dell'ondata di gelo che ha stretto Washington. Con lei, oltre ai diplomatici, la fida Patrizia Scurti in delegazione.
Meloni siede sotto lo sguardo della statua di Abramo Lincoln, nei posti riservati ai capi di Stato e di governo invitati da Trump. Una sparuta elite che comprende la presidente del Consiglio (unica leader Ue) e, tra i pochi altri, il presidente argentino Javier Milei, con cui Meloni chiacchiera a lungo inquadrati più volte dalle telecamere di Fox news, che non ha perso una battuta della giornata-evento.
(Adnkronos) - A pochi passi, i 'big tech Ceo' che Trump ha voluto come ospiti vip della cerimonia e che l'hanno sostenuto nel suo cammino di ritorno alla sala ovale: Tim Cook, Jeff Bezos, Sandor Picahi, Sam Altman, Mark Zuckenberg e ovviamente Elon Musk. Sui social, è il capo delegazione di FdI-Ecr all'Europarlamento Carlo Fidanza, a Washington con un piccola pattuglia di parlamentari italiani ospiti dei Repubblicani Usa, a dare il senso politico della 'foto di Capitol hill' della Meloni: "La nostra presidente è ormai riconosciuta da tutti come l’interlocutrice privilegiata di Trump in Europa".
Nella sua valutazione del Trump day, Meloni al mattino è più ecumenica: "Penso sia molto, molto importante per una nazione come l’Italia che ha rapporti estremamente solidi con gli Stati Uniti dare una testimonianza della volontà di continuare e se mai rafforzare quella relazione in un tempo nel quale le sfide sono globali e interconnesse", spiega prima di lasciare l'albergo.
Più tardi su X augura buon lavoro a Trump e assicura: "Sono certa che l’amicizia tra le nostre Nazioni e i valori che ci uniscono continueranno a rafforzare la collaborazione tra Italia e Usa", per poi sottolineare: "L’Italia sarà sempre impegnata nel consolidare il dialogo tra Stati Uniti ed Europa, quale pilastro essenziale per la stabilità e la crescita delle nostre comunità".
(Adnkronos) - Per il ministro dell'Ue Tommaso Foti, la missione di Meloni a Washington "conferma il ruolo cruciale che, nel prossimo futuro, la nostra Nazione intende giocare nelle relazioni transatlantiche, ponendosi come ponte strategico tra Europa e America".
In questo contesto, e anche per il rigido protocollo che governa l'insediamento del presidente americano, si stempera anche l'attesa per un faccia a faccia Meloni-Trump, prima auspicato e poi annunciato alla vigilia anche da Fidanza. "Non era previsto, non era il contesto e non ci sarà problema a farlo in futuro", è il senso del ragionamento dell'entourage della premier. Così, direttamente lasciando ad un certo punto le lunghe celebrazioni, Meloni può salutare e tornare subito in Italia.
Roma, 20 gen. (Adnkronos) - "La decisione della Consulta che ha sancito l’ inammissibilità del referendum abrogativo sull’autonomia conferma che la riforma scritta dal ministro Calderoli è, come sapevamo, coerente e corretta nel rispetto delle previsioni costituzionali. Per cui avanti con l’iter della riforma e con i negoziati con le regioni che hanno già richiesto le prime materie ‘non Lep’, come la Lombardia. Avanti tutta con l’autonomia!”. Lo dichiara il segretario regionale della Lega Lombarda Salvini Premier e presidente dei senatori della Lega Salvini Premier, senatore Massimiliano Romeo.