Niente più spunti, segnalazioni e linea da dare ai parlamentari e dirigenti di Fratelli d’Italia. Adesso il mattinale di Palazzo Chigi “Ore 11”, scritto dall’ufficio del responsabile comunicazione del governo Giovanbattista Fazzolari, cambia: a indirizzare il partito di Giorgia Meloni sono direttamente gli articoli e gli editoriali dei giornali di centrodestra. Che spesso si confrontano il giorno precedente proprio con Fazzolari e con l’ufficio comunicazione di Palazzo Chigi. La modifica del mattinale è avvenuta un paio di settimane fa con la ripresa dei lavori parlamentari dopo una pausa nel mese di agosto per le ferie.

La nuova struttura del documento scritto a Palazzo Chigi e inviato ai parlamentari meloniani certifica la commistione sempre più forte tra il governo e l’informazione di destra. Così negli ultimi numeri del “foglio” meloniano sono stati indicati gli editoriali dei direttori di centrodestra Alessandro Sallusti, Mario Sechi (già portavoce di Meloni a Palazzo Chigi e oggi alla guida di Libero), Daniele Capezzone, Maurizio Belpietro. A questi si aggiungono anche segnalazioni di rassegna stampa, ma orientate politicamente: vengono indicati solo gli articoli che parlano bene del governo e che possono mettere in difficoltà l’opposizione. Solo per fare un esempio, nei giorni scorsi è stato dato molto risalto agli appalti affidati dalla Regione Puglia ai fratelli del governatore Michele Emiliano. Sono spariti, dunque, anche gli articoli critici e quelli che davano notizie che avrebbero potuto mettere in imbarazzo l’esecutivo.

Il legame tra i giornali di destra e Palazzo Chigi è stretto da tempo. Se n’è avuta prova il 18 agosto scorso quando il direttore de Il Giornale Sallusti ha scritto un editoriale rivelando una presunta inchiesta per traffico d’influenze nei confronti di Arianna Meloni (ma senza alcun riscontro). L’operazione – nata dopo due articoli del Fatto e di Repubblica sul ruolo della sorella della premier nelle nomine Rai e di Ferrovie – era stata ampiamente concordata con Palazzo Chigi e con la famiglia Meloni, che in quei giorni si trovava in vacanza nella masseria di Ceglie Messapica.

La decisione di segnalare solo gli articoli però ha anche un altro obiettivo legato al clima da complotto permanente che si vive in queste settimane nell’entourage della presidente del Consiglio: evitare che gli “spunti” e la linea ufficiale finiscano sui mezzi di informazione. Di tentativi ne sono già stati fatti diversi. A marzo, come aveva raccontato Il Fatto, Fazzolari aveva già deciso di “blindare” i documenti interni a Fratelli d’Italia per evitare fughe di notizie: da allora mattinali e note non sono state più inviate tramite un file pdf ai parlamentari ma attraverso un link Drive. Per leggerlo, dunque, i parlamentari e i vertici di partito devono avere l’autorizzazione degli amministratori che possono controllare chi effettivamente lo scarica individuando dunque chi potrebbe passarlo ai cronisti. Poi è stata disattivata la funzione del “copia e incolla” per evitare che interi passaggi potessero finire sui giornali.

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