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Disfida, Alba Parietti al corteo storico di Barletta con il cellulare. Lei si scusa: “Ho avuto bisogno di conforto”

La conduttrice si trovava alla rievocazione della sfida storica quando ha usato il cellulare scatenando polemiche e un'interrogazione del consiglio comunale. Lei stessa ha chiarito con un post social

di F. Q.
Disfida, Alba Parietti al corteo storico di Barletta con il cellulare. Lei si scusa: “Ho avuto bisogno di conforto”

Lei, Alba Parietti, interpretava Elvira da Cordova nella rievocazione storia della Dsifida di Barletta. Tutti in costume, l’atmosfera cinquecentesca garantita. O quasi, perché in alcune foto si vede la conduttrice parlare al telefono e la cosa non solo ha causato critiche social ma anche un’interrogazione del consiglio comunale. Il telefono nel 1503? Non pare adattissimo. Ma Parietti sul suo profilo Instagram ha spiegato come mai la necessità di usare lo smartphone: “Si, ho usato il telefono. Il corteo è iniziato verso le 19 e 30 e terminato verso mezzanotte. Abbiamo attraversato la città a piedi per circa 8 km senza carrozza, con migliaia e miglia di persone felici. Ho stretto mani e abbracciato quasi tutti i disabili, anziani seduti, bambini, segnalatimi lungo il percorso di persone educatissime affettuose, salutato gente, sorriso tutta la sera, senza mai fare trapelare il mio stato d’animo, esattamente come un’artista fa, conoscendo la legge dello spettacolo (…). Poi dopo ore di corteo ad un certo punto ci siamo fermati e ho chiesto il telefono in un momento di stallo per chiamare una persona a cui voglio bene. Ne avevo bisogno perché quel giorno, la mattina mi era stata comunicata improvvisamente la morte di una persona a me molto cara (che conoscevo fin da bambino) a cui volevo bene, ero devastata. Questa è la legge dello spettacolo: the show must go on. Sono un essere umano, ho avuto bisogno di conforto, ma so di aver messo tutta la mia professionalità e forza per dare il meglio quella sera”.

Il post continua: “Avrei voluto solo stare chiusa in camera a piangere. A fatica sono riuscita, come tutti i miei colleghi e persone presenti sapevano, a stare in piedi vestirmi. Ero a pezzi e nonostante i giorni passati lo sono ancora (…). Non sapevo che non avrei potuto usare il telefono, l’ho fatto per pochissimi minuti dopo ore e ore di corteo quando eravamo fermi, ma di questo chiedo comunque scusa se ho mancato di rispetto a qualcuno. L’assessore Cilli che ammiro, era alle prove e sapeva delle circostanze tragiche che non abbiamo reso note, per non tediare la manifestazione e io sono rimasta per amore della gente e del mio lavoro”.

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