Dopo le devastanti alluvioni che hanno coinvolto l’Emilia Romagna e la fascia costiera Marche, il governo ha deliberato lo stato di emergenza nelle due regioni. In particolare, si legge in una nota di Palazzo Chigi, uscita dopo il Consiglio dei ministri, il provvedimento riguarda le province di Reggio-Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e la fascia costiera delle Marche. In tutto il governo ha stanziato 24 milioni di euro per l’emergenza, che durerà 12 mesi, di cui 20 milioni per l’Emilia Romagna e 4 per le Marche. I fondi serviranno “per i primi interventi urgenti, per il soccorso e l’assistenza alla popolazione e per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di rete strategiche.
Fondi che però, secondo la presidente facente funzioni dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, sono “un punto di partenza” ma certamente “non sufficienti“. “È ovvio che quello che ci serve lo sapremo in questa settimane”, ha spiegato in un punto stampa sull’alluvione. “La conta dei danni non la facciamo oggi, la faremo appena il dipartimento della Protezione Civile ce lo chiederà. Dovremo prima sentire i Comuni e poi fare le stime, adesso siamo impegnati nella fase di uscita dall’emergenza”. Il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, “ci ha chiesto di essere veloci e noi cercheremo di farlo”, ha proseguito. I fondi già stanziati di certo, ha spiegato, “non sono sufficienti per gestire tutte le fasi, ma intanto sono soldi che vanno a copertura di varie spese, come quelle di soccorso, le colonne mobili, la benzina, le tende, le spese dei Comuni, i palazzetti aperti per accogliere gli sfollati”. Ma non solo, ha proseguito. Bisogna attivare i Cas e i Cis e “anche noi abbiamo attivato i nostri volontari” con le relative spese. Quanto alla richiesta per lo stato di emergenza “era già pronto ieri mattina, ma ho aspettato a firmare dopo una call nel pomeriggio con la premier Giorgia Meloni: insieme abbiamo condiviso i passi sulla richiesta”.
A margine del Cdm, poi, si è parlato anche di polizze assicurative da stipulare proprio per far fronte ad eventi non prevedibili, come quelli legati al cambiamento climatico. Una polizza, ha specificato il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, parlando coi cronisti, che è “già legge” ed “obbligatoria per le imprese”. E che invece potrebbe essere introdotta anche per le abitazioni private ma che dovrebbe essere, “almeno nella prima fase”, ha specificato il ministro, “facoltativa”.