L’accordo non rispettato tra il presidente della Figc, Gabriele Gravina, e il deputato di Forza Italia, Cosimo Sibilia. Poi la squalifica (revocata) per il presunto utilizzo di calciatori positivi. Infine, la vendita a prezzo irrisorio della Salernitana. In un verbale del 30 ottobre 2023, depositato agli atti dell’inchiesta della Procura di Perugia sul cosiddetto “dossieraggio” – in cui sono indagati l’ex magistrato Antonio Laudati e il finanziere Pasquale StrianoClaudio Lotito ripercorre con i pm tutti i motivi di contrasto avuti negli anni passati con il presidente della Figc, Gabriele Gravina.

Lotito è estraneo all’inchiesta, ma viene ascoltato in Procura come testimone perché un suo collaboratore, Emanuele Floridi – ex assistente di Gravina – accompagnato dal direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, nella primavera del 2022 aveva portato un appunto a Striano in cui venivano denunciate possibili anomalie in relazione ai diritti tv della Lega Pro e a una compravendita di preziosi libri d’epoca di proprietà di Gravina. L’appunto ha poi generato un fascicolo, trasmesso alla Procura di Roma, dove Gravina è indagato per autoriciclaggio.

Floridi, conferma Lotito, “mi dà una mano quando ho bisogno per questioni collegate alla mia presenza a trasmissioni televisive” ma “non mi risulta che abbia avuto ragioni di astio così forti con Gravina da avere una volontà di vendicarsi con lui”. Poi ai pm racconta: “Quando Gravina fu nominato presidente della Figc i nostri rapporti iniziali furono normali e ad un certo punto fu lui a scagliarsi contro di me in modo ingiustificato”. Era il 2021, in federazione si parlava di un accordo tra Gravina e l’ex presidente della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia, secondo cui quest’ultimo sarebbe dovuto subentrare in Lega Pro: “Io mi schierai dalla parte di Sibilia (…) perché pensai che se c’era un accordo, questo andava rispettato”, spiega ai pm il presidente della Lazio e deputato di Forza Italia.

Nello stesso periodo, collega Lotito, “venni accusato di aver fatto giocare durante il periodo Covid-19 giocatori della Lazio malgrado fossero positivi. Per questa vicenda sono stato squalificato per 12 mesi ma successivamente (…) annullata dal Collegio di garanzia del Coni”.

Quindi l’affare Salernitana. Come noto nell’estate del 2022 il club granata venne promosso in Serie A, per le regole federali non permettevano a uno stesso proprietario di avere due club nel massimo campionato. Lotito fu obbligato a cedere l’amministrazione della Salernitana a un trustee e a vendere entro la fine dell’anno solare. “La vendita fu un atto che ci ha danneggiato – racconta Lotito -. La Lega Calcio di Serie A all’unanimità aveva chiesto alla Federazione di prorogare la gestione da parte del trustee fino al 30 giugno 2023 ed invece la Federazione pretese che la vendita avvenisse entro il 31 dicembre 2022″. E infatti: “Fu venduta (…) per 10 milioni, prezzo assolutamente irrisorio rispetto al valore effettivo della squadra”.

E le vicende denunciate da Floridi? “Non so nulla di questa compravendita di libri di cui lei parla”, risponde ai pm. Qualche sassolino nei confronti del dirigente rivale, però, è riuscito a toglierselo.

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