L'unico campione del ciclismo italiano è tra i favoriti: il percorso lo aiuta ma la concorrenza è spietata. E ci sono altri dubbi
Zurigo 2024: la caccia al tris. Se l’avventura di Filippo Ganna verso la prova a cronometro di questi Mondiali di ciclismo in terra svizzera fosse un film potrebbe essere intitolata così. L’azzurro si avvicina alla corsa contro il tempo di domenica 22 settembre con la voglia di riscattare le due medaglie d’argento conquistate una ai Mondiali di Glasgow, un anno fa, e l’altra alle recenti Olimpiadi di Parigi 2024. Tornare sul tetto del mondiale dopo i due titoli conquistati nel 2020 e 2021, rispettivamente a Imola e Bruges.
Ganna arriva a questo appuntamento con i gradi del grande protagonista. È uno dei favoriti per un posto sul podio e per la vittoria finale. E non solo per la sua storia e per il ruolo di vice-campione mondiale e olimpico, ma anche per lo stesso percorso. Il tracciato è da veri specialisti della disciplina, con una lunghezza di ben 46,1 chilometri. Sia la partenza che l’arrivo saranno a Zurigo, con il via che verrà dato dallo storico velodromo all’aperto di Oerlikon. Una prova quasi del tutto pianeggiante, a eccezione di un paio di strappetti piuttosto impegnativi poco dopo la metà del percorso. Perfetta quindi per le caratteristiche tecniche dell’azzurro.
I presupposti per una nuova pagina memorabile nel grande libro delle due ruote italiane ci sono tutte, ma questa volta non mancano nemmeno alcuni punti interrogativi. Primo tra tutti, la condizione fisica. Come si presenterà Ganna a questo appuntamento iridato? Il cronoman ha saltato gli Europei di Limburgo che si sono tenuti dall’11 al 15 settembre scorso (nonostante li avesse inizialmente nel suo programma) per prendersi una settimana di riposo dopo le fatiche dell’estate, tra Giro d’Italia e Olimpiadi. Una stanchezza tanto profonda da mettere a rischio la stessa tornata mondiale. La sua presenza infatti è stata confermata solo negli ultimi giorni, almeno per la prova a cronometro.
Il secondo grande ostacolo per tornare sul tetto del mondo, manco a dirlo, sarà la concorrenza, particolarmente folta in questa occasione. In primis, il campione olimpico e mondiale in carica a cronometro Remco Evenepoel. È lui il favorito assoluto. Poi c’è Primoz Roglic, fresco vincitore alla Vuelta de Espana, apparso in grandissima forma. La Slovenia ha preferito dare a lui e non a Pogacar (che punterà tutto sulla prova in linea) il ruolo di capitano a crono. Anche Joshua Tarling (terzo nel 2023) mira a conquistare il suo primo alloro. Ci saranno anche i padroni di casa Stefan Küng e Stefan Bissegger, così come il vincitore dell’edizione 2022 Tobias Foss. Attenzione infine a Brandon McNulty (vincitore della crono inaugurale della Vuelta), Jay Vine e Victor Campenaerts. Insomma, sarà una crono particolarmente ostica. Manca solo Wout Van Aert. Il bronzo a Parigi paga la caduta avuta alla Vuelta e ha deciso di chiudere la stagione in anticipo.
Ma Ganna ovviamente non è l’unico azzurro presente a Zurigo. Il Ct Daniele Bennati infatti ha deciso di convocare anche Giulio Ciccone e Antonio Tiberi, reduci da un’ottima stagione tra Tour de France e Giro d’Italia. E non è un caso che siano proprio loro i due capitani, sulla carta, di questa rassegna. Oltre a Ciccone e Tiberi, attenzione alla grande esperienza di Diego Ulissi. In rosa infine ci saranno anche Andrea Bagioli, Mattia Cattaneo, Marco Frigo, Lorenzo Rota, Edoardo Zambanini e Filippo Zana. Uno di questi sarà chiamato a fare la riserva. Tutti questi correranno nella prima in linea, mentre nella cronometro toccherà anche a Edoardo Affini, medaglia d’oro ai recenti Europei di Limburgo.