L'episodio è avvenuto durante l'inaugurazione dell'esposizione a Palazzo Fava (Bologna). I dettagli e il commento dell'artista cinese, vittima dell'atto vandalico
Qualcuno potrebbe ricordarsi di lui per alcuni episodi che fecero scalpore a Firenze. Adesso è tornato a colpire, ma in maniera differente e in un luogo differente. Si sta parlando di Vaclav Pisvejc, il 57enne di origini cecoslovacche che ha letteralmente distrutto un’opera d’arte esposta al Palazzo Fava di Bologna. Da oggi 21 settembre fino al prossimo 4 maggio, infatti, si tiene la mostra di Ai Weiwei, dal titolo “Who am i?”. L’esposizione dell’artista cinese, curata da Arturo Galansino, è però partita con il piede sbagliato. Durante l’inaugurazione, infatti, l’opera “Porcelain cube” è stata distrutta da Pisvejc.
Come raccontato dal Corriere, la struttura in ceramica era di fatto un cubo vuoto (di circa un metro di lato) e si trovava nell’atrio del palazzo, poco distante da biglietteria e bookshop. L’uomo l’ha colpita e fatta in mille pezzi. Immediato l’intervento degli addetti alla sicurezza, che lo hanno consegnato alle forze dell’ordine. Pisvejc è stato arrestato con le accuse di “distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”. Il curatore Galansino ha così commentato l’accaduto: “È con rammarico che mi trovo a commentare l’atto vandalico che ha colpito l’opera di Ai Weiwei, un grande artista e un caro amico con cui abbiamo collaborato a Palazzo Strozzi nel 2016 per una grande mostra e ora a Bologna per la mostra di Palazzo Fava da me curata. Purtroppo, conosco l’autore di questo gesto sconsiderato per una serie di episodi di disturbo e danneggiamenti che negli anni hanno coinvolto diverse mostre e istituzioni a Firenze. In questa occasione, oltre al grave danno inflitto all’opera, dispiace che questo gesto abbia turbato una serata dedicata all’arte e alla cultura, che avrebbe dovuto svolgersi in un clima di condivisione e armonia”.
L’artista cinese, vittima dell’atto vandalico, si è limitato a dire: “Spero per lui che non si sia fatto male con i pezzi della porcellana“, chiedendo poi di recuperare tutti i frammenti e di sostituire momentaneamente “Porcelain Cube” con una foto a grandezza naturale dell’opera. Come diceva lo stesso Galansino, non è la prima volta che Pisvejc si rende protagonista di azioni di questo genere. Proprio un anno fa – era la fine di settembre 2023 – aveva fatto parlare di sé salendo completamente nudo sulla statua di Ercole e Caco in piazza della Signoria con la scritta “censurato” sul proprio corpo. Era già stato arrestato in passato per aver anche incendiato un drappo nero che copriva il David in piazza della Signoria in segno di lutto per l’Ucraina. Non solo.
Nel 2018 aveva anche spaccato un quadro in testa a Marina Abramovic. Lei all’epoca aveva così commentato l’accaduto: “Ero sotto shock. Per me – aveva affermato l’artista serba –, è difficile capire ed elaborare la violenza. È la prima volta che mi succede una cosa del genere. E ancora non riesco a capire. Con la violenza sugli altri non si fa arte. Anche io sono stata una giovane artista non famosa ma non ho mai fatto del male a nessuno”.