“Valuteremo se sarà necessario chiedere un contributo di solidarietà ad alcuni settori che sono nelle condizioni di versarlo perché hanno realizzato utili molti rilevanti in questi anni. Il tutto, comunque, senza intenti punitivi verso alcuno, ma richiamando tutti ad un autentico spirito di solidarietà a sostegno del Sistema Paese e solo nel caso in cui lo si ritenesse necessario”. Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, è così intervenuto sulla questione della tassa sugli extra profitti delle banche tornata in auge in queste ore. “Fatica inutile se qualcuno dall’opposizione spera che si apra una qualche spaccatura nel centrodestra in vista della stesura della legge di Bilancio. Attendiamo fiduciosi, infatti, i dati dell’Istat, che verranno resi noti domani, per avere un quadro preciso di riferimento delle risorse a disposizione“, ha detto.
D’altro canto perfino Antonio Tajani, parlando al Corriere della Sera, ha spiegato che “abbiamo sempre detto no alle tasse imposte dall’alto. Se poi si può concordare con le banche affinché diano un aiuto, un contributo alle casse dello Stato, è un’altra cosa”. Il quotidiano milanese sostiene che il ministero dell’Economia in queste ore stia lavorando esattamente a un contributo di solidarietà una tantum dell’1 % o del 2% da calcolare sui profitti degli ultimi 12-24 mesi di banche, assicurazioni e aziende del settore energetico. L’ipotesi, come dimostra anche la posizione di Tajani, metterebbe d’accordo l’intera maggioranza, compresa Forsa Italia finora restia a intervenire con nuove tasse e che si era opposta con forza a un’imposizione sugli extraprofitti delle banche. Tale “prelievo solidale”, spiega ancora il Corriere, sarebbe “da costruire insieme” e “in un’ottica di cooperazione”, attraverso il confronto con i settori interessati.
“Forza Italia è contraria a qualsiasi tassa sugli extraprofitti. Si danneggerebbero le banche di prossimità e si creerebbe incertezza sui mercati a danno dell’Italia. Si crei un tavolo con le banche per concordare soluzioni utili ai conti pubblici”, ha confermato Tajani sui social.
Analogamente Marco Osnato, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della Commissione Finanze della Camera, ha dichiarato al Corsera che il ritorno della tassa sugli extraprofitti delle banche “è una possibilità, ma semmai sarebbe completamente diversa”. E ha aggiunto che “non c’è alcun intento punitivo, ma si pensa piuttosto ad una misura da concordare con le banche”. Ma non ci sarebbe ancora nulla di stabilito, “ma se ci dovesse essere la necessità, se il governo dovesse avere bisogno di più risorse per intervenire su famiglie e imprese, allora ci sarebbe anche questa possibilità e penso che nessuno si scandalizzerebbe, neanche le banche, anche perché credo che anche per loro possa essere un vantaggio aumentare il potere d’acquisto delle persone. Nel frattempo, sicuramente si potrà beneficiare delle maggiori entrate tributarie degli ultimi mesi e attendiamo i risultati del concordato tributario, poi si valuterà se servirà un contributo anche dalle banche”.