Non capita spesso, ma talvolta succede che il buon senso trionfi. Sta accadendo in questi giorni in Toscana, a Poggio a Caiano, comune della provincia di Prato dove, tra l’altro, ha sede una tra le più note Ville medicee, commissionata da Lorenzo il Magnifico a Giuliano da Sangallo nel 1480, oggi museo statale e patrimonio Unesco dell’umanità dal 2013. È proprio qui, temporaneamente in questa sede così prestigiosa, che il 3 ottobre sarà inaugurata la nuova collocazione della Visitazione di Pontormo, capolavoro del 1528-1530 presente sulla maggior parte dei manuali di storia dell’arte.
E fa piacere “scoprire” che, nonostante la contesa scatenatasi qualche mese fa, alla fine la scelta della temporanea collocazione del dipinto sia stata dettata, appunto, dal buon senso, così come, con una punta d’orgoglio, siamo felici d’essere stati i primi a indicare sulle pagine di questo giornale, già alla vigilia di Natale del 2023, che la Villa medicea di Poggio a Caiano sarebbe stata la sede giusta per restituire alla pubblica visione il capo d’opera dell’artista toscano, la cui “casa” – la Pieve dei Santi Michele e Francesco di Carmignano, sempre in provincia di Prato – versa in condizioni pessime, a tal punto da richiedere la rapida rimozione del capolavoro e delle altre opere in esso contenute, per dar luogo a degli interventi di restauro architettonico non più procrastinabili.
A quel punto si è scatenata la bagarre intorno al capolavoro. La proprietà è della Diocesi di Pistoia, ma la Soprintendenza di Firenze, Prato e Pistoia è responsabile della tutela del bene storico artistico del territorio, in quanto notificato: tutti la volevano in quanto un bene così famoso e importante garantisce un notevole flusso di pubblico che, se pagante, può rappresentare un ottimo affare. Peccato (per chi immaginava un facile lucro) che quando stava nella Pieve di Carmignano la si poteva vedere gratis, quindi immaginarla un mostra in un luogo con ingresso a pagamento avrebbe avuto il sapore di uno stratagemma per facili incassi.
Così il sindaco di Carmignano e di Prato, Edoardo Prestanti e Marco Biffoni, entrambi Pd, iniziarono a contendersi l’opera per darle una temporanea collocazione sul proprio territorio. Soprattutto il pratese voleva il capolavoro a Palazzo Pretorio, museo civico, ma a pagamento. Come se non bastasse intervenne perfino l’allora sottosegretario per la Cultura Vittorio Sgarbi, che indicò gli Uffizi di Firenze come luogo adatto a ospitare il suggestivo raffigurante l’incontro tra la Madonna e Sant’Elisabetta.
Poi iniziò a farsi strada il buon senso e dopo il nostro articolo di quasi 9 mesi fa, i vertici di Diocesi e Soprintendenza presero in considerazione proprio la Villa medicea di Poggio a Caiano come temporanea sede per il capolavoro di Pontormo. Perché prima di tutti era importante che l’opera rimanesse in zona, e infatti la Villa medicea di Poggio a Caiano dista soli soli 5 chilometri dalla Pieve, appartiene allo Stato, è patrimonio Unesco, vi si trova la lunetta con Vertumno e Pomona affrescata del Pontormo e si può visitare gratis -, mentre a Palazzo Pretorio di Prato, distante quasi 14 chilometri dalla Pieve, il biglietto d’ingresso costa otto euro.
A conti fatti, quindi, la Visitazione alla Villa medicea di Poggio a Caiano – visibile nella Sala del fregio dal 4 ottobre per un periodo che ancora non è possibile prevedere con certezza – si conferma la soluzione più adatta per fare davvero l’interesse dell’opera d’arte e dei visitatori. Forse scontenta qualche amministrazione politica, ma d’altronde conservazione, tutela e valorizzazione rispettose delle regole sono ben più importanti.