Campo largo, ma non troppo. Non se a bussare è Matteo Renzi. Così per le regionali in Liguria che decideranno il dopo Toti, la coalizione di centrosinistra che sostiene l’ex ministro del Lavoro, il dem Andrea Orlando, deve lavorare di fantasia. Dopo i veti che hanno impedito la presenza del simbolo di Italia Viva nelle liste della coalizione, nasce così la lista Riformisti uniti per la Liguria, con dentro +Europa, Italia Viva e Psi. La lista “sarà presentata ufficialmente con i relativi candidati nella prima parte della prossima settimana, non appena saranno completati i passaggi formali interni”, hanno scritto in una nota i rispettivi coordinatori e presidenti regionali in una nota congiunta, non priva di note polemiche indirizzate ad Azione, il partito di Carlo Calenda che, sempre per Orlando, scende in campo con la lista Patto Civico Riformista insieme ad Alleanza Civica Liguria e Movimento Repubblicani Europei.

“La nostra alleanza rappresenta l’incontro tra l’anima liberaldemocratica e riformista, l’europeismo, il liberalsocialismo e le forze centriste. L’obiettivo è di lavorare per costruire una nuova Liguria, meno isolata e più autorevole. Uniamo le forze per lavorare ad un futuro migliore per la nostra regione e comunità, portando avanti politiche che pongano al centro i cittadini, le infrastrutture, lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente, il lavoro, l’inclusione sociale. Ci vogliamo impegnare a costruire un progetto di cambiamento concreto, capace di rispondere alle sfide del presente e di tracciare un percorso di crescita e innovazione per il futuro della Liguria, senza trascurare, anzi, il bisogno e la tutela dei malati e degli anziani”, conclude la nota firmata da Mauro Gradi (coordinatore ligure di +Europa), Eugenio Musso (presidente ligure di Italia Viva) e Giorgio Brero (segretario ligure del Psi). Il più netto a mettere il veto su Italia Viva è stato il leader M5s Giuseppe Conte che, secondo Renzi, più che ad attaccare il suo partito punta a indebolire la segretaria dem, Elly Schlein. Nessun apparentamento di simboli, dunque, ma Orlando farà ugualmente da pietra angolare per i voti che non andranno al candidato del centrodestra e sindaco di Genova, Marco Bucci.

“Abbiamo atteso fino all’ultimo momento, con tanto di appello pubblico, nella speranza che Azione si unisse a noi, ma ancora una volta, come già alle elezioni europee, hanno scelto una corsa solitaria”, si legge infine nella nota. Alla quale gli azionisti liguri, ormai parte della lista Patto Civico Riformista si sono sentiti in dovere di ribattere per dire che no, i veti al simbolo di Iv li ha posti la coalizione, non loro. “Non possiamo accettare che la scelta di andare da soli di Italia Viva, + Europa e Psi alle elezioni regionali in Liguria sia da loro giustificata ‘dal rifiuto di Azione ad accoglierli’: è una bugia. C’era pieno accordo programmatico, condivisione su un’unica lista e simboli, con l’eccezione di Italia Viva sul cui simbolo insiste il divieto di essere esposto da parte della coalizione e non da noi”, scrive Azione Liguria in una nota sulla nascita della lista Riformisti uniti per la Liguria. “Siamo stupiti nel leggere che i candidati di Italia Viva siano impossibilitati a candidarsi nella lista del presidente quando Andrea Orlando ha sempre garantito pubblicamente la candidatura nelle sue liste per gli esponenti di Italia Viva – continua Azione – L’impossibilità di essere presenti con il loro simbolo ha portato Italia Viva a chiedere di eliminare anche tutti gli altri. Oggi sembra ricostituirsi il fronte Stati Uniti D’Europa in una lista mascherata“. E infine: “Coerentemente con l’orgoglio per il lavoro fatto in questi anni contro Toti e Bucci lavoreremo insieme alle forze civiche e partitiche concentrate sull’obiettivo di fare vincere il centrosinistra ancora convinti che l’unità delle forze riformiste e civiche sia ancora possibile”.

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