Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina ha dato mandato ai suoi avvocati per “agire nelle sedi giudiziarie competenti” dopo che oggi il Fatto Quotidiano ha raccontato del contenuto della testimonianza agli atti dell’inchiesta della Procura di Perugia di Emanuele Floridi, esperto di marketing, prima collaboratore e amico di Gravina e poi diventato uomo di fiducia di Claudio Lotito. Floridi accusa senza particolari giri di parole Gravina: “Avrebbe dovuto incassare una percentuale” sulla cessione dei diritti tv della Lega Pro, dice ai pm, e questa cifra “gli doveva essere versata da Bogarelli (…) ovviamente non in modo formale”. La vicenda è quella che lega l’affare tra l’assegnazione di una consulenza sui diritti tv della Lega Pro di calcio – di cui Gravina è stato presidente fino al 15 ottobre 2018 – alla società Isg di Marco Bogarelli (scomparso nel 2021) per 250 mila euro in cinque anni, alla compravendita di una collezione di libri antichi di proprietà di Gravina che Bogarelli stava per acquistare versando 350 mila euro che sarebbero poi stati utilizzati dalla figlioccia di Gravina come caparra per l’acquisto di un appartamento. Soldi alla fine restituiti. Il caso ha generato un’inchiesta oggi incardinata alla Procura di Roma che vede Gravina indagato per autoriciclaggio.
Per gli avvocati di Gravina Leo Mercurio e Fabio Viglione le dichiarazioni di Floridi sulle presunte percentuali da incassare sono “totalmente fantasiose e per l’effetto calunniose”. “Queste attività di illecita creazione di dossier – scrivono ancora i legali in una nota – con accuse ed illazioni costruite a tavolino, delle quali la Procura di Perugia si sta occupando, sono evidentemente alimentate da artificiose ricostruzioni i cui autori risponderanno in tribunale. Il presidente Gravina è estraneo a qualunque condotta illecita ed ha sempre agito con onestà e nel pieno rispetto delle regole”.
Dal canto suo Floridi risponde: “Leggo nuovamente che il dott. Gabriele Gravina annuncia querele nei miei confronti continuando nell’opera sistematica di lesione della mia reputazione. A tal proposito, augurando al dottor Gravina che le autorità accertino la sua estraneità a ogni accusa che gli viene mossa, debbo ricordare che quanto riportato dai media questa mattina è evidentemente riferito a stralci di un interrogatorio da me reso davanti al pm di Perugia, inopinatamente reso pubblico nonostante la sua secretazione. Sottolineo nuovamente che sono stato ascoltato dalla Procura come ‘persona informata sui fatti‘ e confermo che mi limiterò, se necessario, a rispondere, in modo documentato, esclusivamente nelle sedi competenti”.