Economia & Lobby

Altri brutti dati per l’industria europea dagli indici Pmi. Ue verso la stagnazione, Germania in recessione tecnica

Frena l’attività economica nell’Eurozona a settembre. L’indice Pmi (Purchasing managers index, rileva gli orientamenti dei responsabili degli ordini di materiale per la produzione delle aziende, ndr) composito della produzione è sceso a 48,9, dal 51 di agosto, dove la soglia di 50 fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’economia. Il dato di settembre è […]

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Frena l’attività economica nell’Eurozona a settembre. L’indice Pmi (Purchasing managers index, rileva gli orientamenti dei responsabili degli ordini di materiale per la produzione delle aziende, ndr) composito della produzione è sceso a 48,9, dal 51 di agosto, dove la soglia di 50 fa da spartiacque tra espansione e contrazione dell’economia. Il dato di settembre è il più basso degli ultimi 8 mesi. È invece ai minimi da sette mesi l’indice Pmi dei servizi, sceso da 52,9 a 50,5, mentre quello solo manifatturiero scivola sul valore più basso da 9 mesi, in contrazione da 45,8 a 44,5.

“L’eurozona si sta dirigendo verso la stagnazione. Dopo l’effetto dei giochi olimpici che ha temporaneamente stimolato la Francia, economia di rilievo dell’eurozona, il Pmi Composito di settembre ha registrato il calo più elevato degli ultimi 15 mesi. L’indice è crollato al di sotto della soglia espansionistica e, considerato il rapido declino dei nuovi ordini e di quelli in fase di lavorazione, non serve una grande immaginazione per prevedere un nuovo indebolimento dell’economia”, ha commentato Cyrus de la Rubia, capoeconomista di Hcob, che effettua le rilevazioni per conto di Standard and Poor’s.

Secondo i dati di Hcob, in particolare, in Germania è “in corso una recessione tecnica”. “La nostra stima del Pil per il trimestre in corso, che considera il Pmi Hcob tra gli altri indicatori, vede una diminuzione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente“, dopo che già “nel secondo trimestre il Pil si è ridotto ad un tasso dello 0,1%”, ha commentato Cyrus de la Rubia. “C’è ancora qualche speranza che il quarto trimestre sia migliore in quanto salari più alti associati a un’inflazione più bassa dovrebbe stimolare non solo il reddito reale ma anche i consumi, sostenendo la domanda interna”.

Riscontri deludenti, ed inferiori alle attese, anche dalla Gran Bretagna che pure mostra valori migliori rispetto all’Unione europea. Qui l’indice Pmi composito, a settembre è sceso a 52,9 punti, contro i 53,8 di agosto. Sia nel comparto manifatturiero (51,5 punti contro i 52,3 attesi) sia in quello dei servizi (52,8 rispetto a 53,5) il dato è inferiore alle stime degli analisti. .