Maria Rosaria Boccia è indagata dalla Procura di Roma per due reati: lesioni personali aggravate e minacce a un corpo politico (lo stesso ipotizzato nel processo Trattativa Stato-mafia). È quanto si evince dal decreto di perquisizione seguito alla denuncia presentata dai legali di Gennaro Sangiuliano. Per la pm Giulia Guccione, l’imprenditrice di Pompei ha messo in atto “minacce idonee a compromettere la figura politica e istituzionale di Gennaro Sangiuliano”, all’epoca ministro della Cultura, “in modo da turbarne l’attività” e “ottenere il conferimento della nomina a consulente per i Grandi eventi“.
Per i magistrati che indagano sul caso, Boccia “divulgava progressivamente e in modo frammentato ai media e sui social notizie attinenti la sua relazione con il Sangiuliano, ai suoi rapporti con il ministero per la Cultura e all’accesso a documenti e informazioni riservate del Ministero, ogni volta alludendo alla disponibilità di altre notizie compromettenti“. Da lì la decisione di perquisire l’abitazione della donna alla ricerca di “chat intrattenute con terzi relative all’evento G7 in corso di svolgimento a Pompei e dei relativi sopralluoghi organizzativi”, ma anche eventuali “documenti riservati” o “relativi ai tentativi di contatto con gli uffici ministeriali nonché la registrazione” da lei effettuata all’interno di Montecitorio (con gli ormai noti occhiali-telecamera). La procura, grazie alle chat integrali tra l’indagata e l’ex ministro vuole anche “ricostruire compiutamente l’avvio della relazione affettiva e il relativo sviluppo patologico, gli episodi penalmente rilevanti e cercare riscontro oggettivo al narrato della vittima”. Così come “i rapporti di dipendenza, conoscenza, amicizia e collaborazione anche da un punto di vista temporale e i motivi che abbiano eventualmente spinto alla richiesta ritorsiva, nonché motivato l’aggressione subita dalla parte offesa“. Il riferimento è alla ferita sulla fronte di Sangiuliano: “Sfregiato con le unghie da Boccia durante un litigio”, ha denunciato l’ex ministro.
Nel decreto ci sono anche riferimenti alla presunta gravidanza dell’imprenditrice di Pompei e ai contatti con la moglie dell’ex direttore del Tg2 per informarla della sua relazione extraconiugale con il marito, coinvolgendo anche l’amica Melania Rizzoli. La pm scrive che Boccia “informava il Sangiuliano di una sua presunta gravidanza” e “contattava ripetutamente la moglie del Sangiuliano, con chiari riferimenti alla sua relazione extraconiugale”. Ma anche “simulava la sua presenza in luoghi frequentati privatamente dal Sangiuliano” e “pubblicava progressivamente e senza il consenso del Sangiuliano foto private nonché foto oggetto di manipolazione che la ritraevano all’interno del ministero”. Nei dati si cercano, pertanto, le prove di quanto denunciato dall’ex ministro ma ci potrebbero essere anche elementi utili per l’altra inchiesta che vede, in questo caso, proprio Sangiuliano indagato per peculato e rivelazioni di segreto d’ufficio.
Le registrazioni in possesso di Boccia potrebbero essere tante. Almeno secondo quanto dichiarato dal legale di Gennaro Sangiuliano: “Non posso escludere tutto quello che” Maria Rosaria Boccia “ha captato in altri luoghi di nascosto” ma “ovviamente non con la consapevolezza dell’allora ministro“, sottolinea oggi l’avvocato Silverio Sica. Il penalista, che nei giorni scorsi ha depositato la denuncia a carico dell’imprenditrice, ribadisce che “Sangiuliano aveva un controllo pieno della situazione per quanto riguarda gli affari ministeriali” e professa “serenità” assicurando di avere messo a disposizione degli inquirenti della Procura di Roma, che hanno proceduto all’iscrizione nel registro degli indagati della 41enne, tutto il materiale necessario a “verificare che non c’è nulla” di illecito nella condotta del suo assistito.
Alla fine dalla casa di Maria Rosaria Boccia i carabinieri hanno sequestrato alcuni smartphone, un tablet, un computer, un portatile, nove pendrive e diverse microsim. Il pm nel decreto fa riferimento a una “condotta” che era “ancora in corso”. Ma l’indagata sembra non essere molto preoccupata. A poche ore dalla perquisizione Boccia ha pubblicato nel suo profilo Instagram la foto pubblicitaria di due smartphone e la scritta “operativa“. In altri messaggi postati sui social, l’imprenditrice ringrazia per i “moltissimi messaggi di affetto e solidarietà” e come sottofondo musicale sceglie “Io non ho paura” di Fiorella Mannoia.