Due giorni fa un emendamento di FdI al decreto Omnibus puntava a farlo slittare di un anno. Invece l’obbligo per le imprese di assicurarsi per i danni catastrofali, introdotto dalla legge di Bilancio per il 2024, entrerà in vigore il primo gennaio 2025. A prevederlo è lo schema di decreto interministeriale presentato lunedì al ministero delle Imprese e del made in Italy alla presenza del ministro Adolfo Urso. La nuova alluvione in Romagna ha dato un’accelerata all’iter del testo, rimasto finora fantasma. Ma la bozza come raccontato dal Fatto indebolisce l’obbligo a contrarre delle compagnie e riduce la platea di chi è obbligato ad assicurarsi:

Lo schema di decreto interminle piccole aziende resteranno esentate.isteriale, predisposto dal Mef d’intesa con il Mimit, definisce le calamità naturali e gli eventi catastrofali da assicurare (alluvioni, inondazioni, esondazioni, terremoti e frane). I premi saranno proporzionali al rischio, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati. Le compagnie assicurative, entro i limiti della propria tolleranza al rischio e in coerenza con il fabbisogno di solvibilità globale, non potranno rifiutarsi di stipulare polizze con le imprese – a pena di una multa. Il gruppo pubblico Sace si farà carico di riassicurare fino al 50% il rischio assunto mediante la sottoscrizione di apposite convenzioni, a condizioni di mercato.

A depotenziare l’obbligo contribuisce il fatto che non ci saranno sanzioni per le imprese che non si assicurano: al massimo perderanno il diritto a contributi, sovvenzioni o agevolazioni pubbliche.

Le imprese dal canto fanno anche sapere che potrebbero rispondere abbandonando le zone a maggior rischio. Oggi il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha sostenuto che “potrebbe diventare un grande problema, perché potrebbe accadere che nei territori dove ci sono problemi gli industriali non investano più. Vuol dire desertificare pezzi del territorio e non ce lo possiamo permettere”. Quindi? “Bisogna fare iniziative molto serie, sedersi al tavolo e trovare soluzioni, dobbiamo fare in modo che le alluvioni non ci siano e che le strutture siano adeguate a essere forti in caso terremoti”.

In attesa di fermare le alluvioni, resta caldo anche il tema dell’introduzione dell’obbligo anche per i proprietari di case. La proposta arrivata dal ministro per la protezione civile Nello Musumeci è stata subito stoppata dal leader leghista Matteo Salvini. Il sottosegretario all’Economia Federico Freni, a margine della VI Giornata dell’investitore internazionale organizzata da Febaf, ha detto che “ci sono riflessioni in corso. E’ ovvio che non si può imporre al cittadino, non avrebbe senso. Farei anche un ragionamento dei costi di scala di una polizza simile”.

Dall’opposizione il leader M5s Giuseppe Conte attacca: “Ora Tajani e Salvini intervengono a precisare che questa copertura assicurativa andrebbe introdotta come ‘facoltativa’ per le famiglie. Cosa significa? Che non avrai diritto all’indennità dallo Stato e quindi se non ti assicurerai ti ritroverai senza casa, senza mobili, senza nulla e andrai a vivere nudo sotto i ponti? E questo mentre Meloni e i Ministri continuano a sistemare parenti, sodali inadeguati e amici impreparati? Dilettanti veri, che sbaragliano l’Italia”.

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