La Spd si arrocca e resiste in Brandeburgo, dove lascia indietro, seppur di appena 1,7 punti percentuali, il ciclone Alternative für Deutschland che dopo la vittoria in Turingia e gli ottimi risultati in Sassonia puntava a tingere di nero la storica roccaforte socialdemocratica. Non sarà così, dato che dalle elezioni nel Land il partito di governo rimane primo al 30,9%, ben oltre le previsioni della vigilia, con gli ultranazionalisti che, anche loro sopra le attese, si fermano al 29,2%, in forte crescita rispetto al 23,5% del 2019. Alta l’affluenza, con il 72,9% degli aventi diritto che si sono recati alle urne.
Adesso starà al governatore in carica, Dietmar Woidke, trovare una maggioranza che gli permetta di dare inizio a un nuovo mandato, dopo 11 anni alla guida del Land che circonda Berlino. Di sicuro, questa dovrà comprendere i Cristiano-Democratici, grandi sconfitti insieme ai Verdi di queste elezioni, che hanno chiuso al 12,9%, peggior risultato della loro storia in un’elezione amministrativa nell’ex Germania dell’Est, superati anche dal neonato partito di estrema sinistra Bsw di Sahra Wagenknecht, al 13,5%. Solo questi quattro partiti hanno superato la soglia di sbarramento del 5%, però, e quindi la conta dovrà essere effettuata in base ai seggi. Ne servono 45 per poter governare nel Landtag da 88 scranni e per la Spd, senza i Verdi, non sarà semplice replicare una Große Koalition: ai vincitori vanno infatti 32 seggi che, con l’aggiunta dei 12 della Cdu si fermano a 44, il 50% esatto. Serve un altro alleato per poter dormire sonni tranquilli e formare un governo locale e l’unica opzione è quella di cercare l’appoggio, anche solo occasionale, del partito di Wagenknecht.
Nel caso non si riuscisse a formare un esecutivo rosso-blu, ecco che si aprirebbe un’opportunità proprio per gli ultranazionalisti di AfD. Ma il problema dell’impasse non sarebbe risolto: i loro seggi, anche con l’aggiunta di tutti quelli di Wagenknecht, che però ha escluso una collaborazione strutturale, si fermerebbero anch’essi a 44. Ancora più difficile, in queste condizioni, formare un governo. Si preannunciano settimane di trattative e scontri in Brandeburgo, con l’amministrazione attualmente in carica che sarà chiamata a gestire il Land fino al prossimo accordo politico.