Società

Giacomo Gabbato e i suoi compagni sono il mondo reale, l’Italia vera

Venezia. “Ucciso mentre cercava di difendere una donna. Giacomo Gabbato, 26 anni, attivista di un centro sociale, è morto in ospedale per una coltellata, un altro ragazzo è rimasto gravemente ferito. Fermato con l’accusa di omicidio un uomo di origini moldave. I due avevano sentito gridare ed erano accorsi in aiuto alla donna aggredita”.

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“Questa notte due nostri compagni – comunica il Centro sociale Rivolta di Mestre – sono stati accoltellati mentre difendevano una donna che stava subendo una rapina. Uno ha riportato gravi ferite ed uno ha perso la vita. Questo per noi è il tempo del dolore. Troppo dolore, un dolore che toglie le parole. Quello che pensiamo, tutto quello che proviamo, troveremo il modo di dirlo. Ora diciamo solo che esigiamo di non essere usat3 da chi semina odio. C’è un colpevole. È una persona, una singola. Non importa dove sia nato o di che colore abbia la pelle. E tutto questo succede in una città abbandonata da anni a se stessa. Non accettiamo strumentalizzazioni. E non le accettiamo per Giacomo che sarà sempre con tutt3 noi e per Sebastiano che è con il cuore a pezzi. A Giacomo, che nella sua giovane vita ha sempre lottato per una società inclusiva, multiculturale, antirazzista lo dobbiamo. Ciao Giacomo sarai sempre con noi”.

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Questa è una storia italiana, sul coraggio e la generosità di un giovane cittadino, e sulla civiltà e la ragione, pur nel dolore, dei suoi compagni. L’Italia di una volta, umana e fiera, ribelle alle prepotenze e pronta a correre in aiuto, è tutta qua: ed è un’Italia giovane, non di palazzo ma di strada. L’Italia ufficiale, che crede di esistere e di essere italiana perché “difende i confini”, è tutta un’altra cosa.

Ministri capitribù, politici truffaldini, generali da film comico, razzistelli da Facebook, in realtà non esistono: sono solo fantasmi che strepitano, fanno danno, ammazzano talvolta, ma svaniranno. Nessuno ricorderà i loro nomi.

Giacomo e i suoi compagni invece sono il mondo reale, in carne e ossa. L’Italia vera. Un paese un po’ buffo ma simpatico, che si sfotte a vicenda ma che quando occorre si “stringe a coorte”; vanitoso, irritante, ma di cuore. Un paese che perde le guerre grazie ai suoi buffi generali, ma che sa scacciare a fucilate gli invasori – gli invasori veri, non i poveracci che arrivano disperati sul suo mare.