Economia & Lobby

Il bonus di Natale appena ad un lavoratore ogni 20. “Solo se regolarmente sposato, con un figlio e non troppo povero”

È davvero difficile capire quale siano senso ed utilità del cosiddetto bonus tredicesime, a parte la possibilità di andare in televisione a propagandare la misura senza entrare troppo nei dettagli. Premesso che qualche soldo in più fa sempre comodo, stiamo parlando di cifre davvero modeste, che. se va bene, verrà corrisposta ad un lavoratore ogni venti e sarà assegnata con criteri molto arbitrari.

Per di più, i lavoratori in assoluto economicamente più deboli saranno esclusi dalla platea dei beneficiari. Un’ operazione di immagine insomma, con una ricaduta tendente allo zero sulle tasche dei lavoratori e quindi sui consumi

Nella migliore delle ipotesi un beneficiario riceverà 100 euro in più con la sua tredicesima, somma aggiuntiva che non verrà tassata. Ma la cifra è parametrata ai giorni dell’anno in cui si è lavorato, pertanto chi ha avuto contratti precari e discontinui, anche qualora avesse diritto al bonus, riceverà una somma minore. Il “pensierino” di Natale è riservato a chi è regolarmente sposato, ha coniuge a carico ed ha almeno un figlio.

Sono dunque tagliati fuori single, coppie senza figli, coppie con figli ma non sposate, etc.. Si creano quindi facilmente situazioni davvero paradossali. Ad esempio una coppia non sposata con tre figli non percepirà il bonus. Una coppia sposta con un figlio (anche se avuto da un precedente matrimonio di uno dei due coniugi) potrà accedere al bonus.

Quanto ai criteri economici è richiesto un reddito lordo annuo al massimo di 28mila euro, stiamo parlando insomma di stipendi mensili netti fino a 1.800 euro circa. Sarà però escluso chi guadagna meno di 8.500 euro lordi l’anno poiché ricade tra gli incapienti e l’Irpef è totalmente assorbita dalle detrazioni. Non avrà nulla neppure chi non è dipendente. Anche per i pochi aventi diritto l’erogazione non sarà automatica, bisognerà fare esplicita richiesta al datore di lavoro allegando i dati che certificano di avere i requisiti necessari.

Alla fine sui circa 20 milioni di lavoratori dipendenti che si contano in Italia, soltanto 1,1 milioni (questa la stima del governo) otterranno il bonus. Del resto la somma complessiva per il provvedimento è modesta: 100 milioni di euro e il governo ha poi lavorato ad inserire paletti e distinguo per fare in modo di non sforare il budget.

“Il bonus tredicesime del governo, annunciato in pompa magna prima delle elezioni europee, si è rivelato l’ennesima presa in giro, una mancetta per pochi”, scrive su X il senatore Antonio Misiani, responsabile Economia del Partito Democratico. Nel corso della seduta delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato le opposizioni hanno poi chiesto chiarimenti sulla misura e i presidenti hanno accettato, stabilendo che domani il viceministro dell’Economia Maurizio Leo sarà in Senato alle 10 per illustrare alle commissioni l’emendamento.