Pioggia di flash, urla, e cori sulle note di “Sei bellissima”. E’ stato un ingresso da vera star quello di Imane Khelif alla sfilata di Bottega Veneta. Tra modelle, attrici e celebrità di ogni genere, a catalizzare l’attenzione di tutti sabato sera è stata una campionessa fuori dagli schemi: Imane Khelif. Non è un volto da red carpet, ma da ring: medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 e prima atleta intersex a competere (tra le polemiche) ai Giochi. La pugile algerina si è presentata alla Milano Fashion Week con un look che coniuga forza e femminilità, guadagnandosi un posto d’onore nel front row accanto a star come Julianne Moore, rubando loro la scena. Imane è salita infatti alla ribalta questa estate quando è diventata uno dei personaggi più discussi delle Olimpiadi dal suo esordio nel match contro l’azzurra Angela Carini: quest’ultima si era ritirata dall’incontro dopo il primo pugno sferrato dall’algerina, innescando una serie di polemiche sulla sua identità di genere dal momento che la comapionessa è una donna iperandrogina, produce cioè una quantità maggiore di testosterone.
“Essere qui oggi, tra queste icone di stile, è un’emozione unica”, ha dichiarato la pugile al suo arrivo, con la sicurezza di chi sa cosa vuol dire combattere, dentro e fuori dal ring. Indossava una camicia gialla oversize, pantaloni in pelle e accessori dorati, uno stile che ha subito conquistato tutti i presenti. Imane, con il suo sorriso luminoso e la naturalezza con cui si è mossa tra flash e telecamere, ha dimostrato di essere a suo agio anche lontano dai guantoni, ribadendo il suo ruolo di paladina dell’inclusività e della libertà d’espressione.
Il direttore creativo di Bottega Veneta, Matthieu Blazy, ha colto l’occasione per presentare una collezione che esplora il concetto di “power dressing” in chiave moderna. “La moda ha il potere di raccontare storie e di rompere barriere”, ha spiegato Blazy. “Imane è l’esempio perfetto di questa trasformazione: una donna che, attraverso il suo percorso personale e professionale, ha abbattuto stereotipi, dimostrando che non ci sono limiti a ciò che possiamo essere”. La Primavera/Estate 2025 di Bottega Veneta che sfila in via Orobia è un omaggio al coraggio e alla metamorfosi. La pelle diventa un fluido abito da sera ricoperto di paillettes, mentre la lana jacquard simula il denim stonewashed, in un gioco continuo tra tradizione e innovazione. La camicia di flanella, simbolo del grunge, si trasforma in un capo sartoriale scolpito, mentre accessori come le borse ‘bricolage’ e le nuove versioni della ‘Andiamo’ sono ripensati con una raffinatezza unica. E poi c’è il tocco ludico, simbolico e persino scaramantico: le rane, emblema di metamorfosi, che saltano come spille sui capi, o si arrampicano sui tacchi delle scarpe. I coniglietti, iconici e colorati, si aggirano vivaci tra stole e t-shirt, regalando alla collezione un tono di divertimento e leggerezza, che Blazy ha voluto esprimere come contrappunto al rigore sartoriale.
La presenza di Imane Khelif non è stata solo un colpo di scena mediatico, ma un potente messaggio di inclusività: “Voglio mostrare che la bellezza e la forza non sono in contrasto, ma due facce della stessa medaglia”, ha detto Imane, lasciando la sfilata tra applausi scroscianti. Il suo messaggio è chiaro: la vera potenza non sta solo nei muscoli o nei titoli vinti, ma nella capacità di essere sé stessi, sempre, senza compromessi. E su questo ring, Imane ha vinto ancora una volta, con stile.
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