Le discoteche come l’uomo di scontro, attraverso il quale affermare la propria supremazia. C’è anche questo dietro l’omicidio di Antonella Lopez, la 19enne uccisa al Bahia Beach di Molfetta durante uno scontro tra due giovani rampolli della criminalità organizzata barese. Almeno è quello che pensa il procuratore aggiunto e coordinatore della Dda di Bari, Francesco Giannella, secondo il quale “i social, le discoteche, i pub e i luoghi di aggregazione sono le aree in cui si scatena la necessità di manifestare platealmente la propria caratura criminale”.

Alcuni gruppi di ragazzi, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa per fare il punto sull’inchiesta dopo il fermo del 21enne Michele Lavolpe, “vanno in certi posti solo per provocare e cercare lo scontro”. Un “aspetto inquietante”, ha sottolineato, è che “i giovani rampolli delle casate criminali abbiano individuato le discoteche come luoghi in cui manifestare la forza”.

Non è il primo caso, precisa Giannella: “Il filo rosso che collega questo episodio e altri simili avvenuti negli ultimi mesi è sempre lo stesso, ovvero la manifestazione spudorata di violenza che serve ad affermarsi e a dimostrare a tutti chi sono e di che pasta sono fatti” questi ragazzi. “Sembra tipica di certe generazioni – ha concluso – la necessità di affermarsi in questo modo violento e provocatorio”.

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