Il portale del ministero della Giustizia su cui firmare per i referendum ha ripreso regolarmente a funzionare. Il blocco segnalato in queste ore era dovuto ad una richiesta eccezionale di accessi che ha portato ad oltre 60mila tentativi in un’ora, causando il blocco del sistema. A spiegarlo è lo stesso ministero dopo le segnalazioni di alcuni promotori della raccolta firme per il referendum cittadinanza. I tecnici del Dipartimento per l’innovazione tecnologica della giustizia, tramite la Direzione generale dei sistemi informativi automatizzati, aggiunge via Arenula, hanno lavorato per escludere qualsiasi tentativo di hackeraggio della piattaforma e, dopo le opportune verifiche e i test, il portale ha ripreso regolarmente a funzionare.

Si tratta del rush finale per il referendum di cittadinanza “per chiedere – si legge sul sito di Cittadinanzattiva – che l’Italia si adegui alle norme dei grandi Paesi europei: potranno essere sufficienti 5 anni di permanenza legale in Italia (non più 10) per poter richiedere la cittadinanza italiana e trasmetterla alle proprie figlie e ai propri figli minorenni. Con questo referendum diamo la parola a tutti i cittadini ed a tutte le cittadine perché nessuno si senta più straniero a casa sua!”. Oggi è stata superata quota 300mila firme e ne servono in tutto altre 200mila entro il 30 settembre.

Tra le ultime adesioni quelle dei sindaci di Napoli Gaetano Manfredi e di Verona Damiano Tommasi. Nei giorni scorsi hanno firmato lo storico Alessandro Barbero, il ct della nazionale femminile di pallavolo Julio Velasco, il fumettista Zerocalcare, lo scrittore Roberto Saviano, la cantante Levante, il regista Matteo Garrone, l’attore Andrea Pennacchi.

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Referendum sulla cittadinanza, l’appello di Zerocalcare: “Mancano pochi giorni per firmare. Così riportiamo un po’ di giustizia”

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