Nuovo sciopero dei lavori della sanità privata e delle Rsa che attendono da anni il rinnovo dei loro contratti di lavoro. “Circa 20mila manifestanti si sono radunati nelle piazze di tutta Italia per chiedere dignità e giusto riconoscimento contrattuale”, riportano in una nota le segreterie di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. E “nonostante le precettazioni imposte dai datori di lavoro, che includono anche servizi non essenziali e che saranno prontamente contestate alla Commissione di garanzia, abbiamo registrato una partecipazione dell’80% del personale. Parliamo di donne e uomini”, ricordano i sindacati, “a cui sono stati calpestati i diritti e che chiedono da 12 anni un nuovo contratto delle Rsa, così come il rinnovo del Ccnl di sanità privata, scaduto nel 2018″.
I lavoratori delle strutture in cui si applicano i contratti Aiop e Aris per la sanità privata e le Rsa “attendono da anni il rinnovo del contratto, mentre le associazioni datoriali continuano a legare ogni trattativa alla copertura dei costi contrattuali tramite finanziamento pubblico: una posizione per noi inaccettabile e che testimonia una totale assenza di responsabilità sociale nei confronti degli operatori”, ribadiscono le organizzazioni sindacali.
A margine del presidio di Roma, una delegazione sindacale è stata ricevuta dal capo della Segreteria del ministro della Salute. “Abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che a breve verranno convocate tutte le parti per un tavolo tecnico di confronto tra sindacati, Conferenza delle Regioni, parti datoriali e ministero della Salute. Questo è un primo segnale di apertura, ma non basta”. La mobilitazione non si ferma. “Continueremo a lottare – assicurano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – fino a quando non sarà riconosciuto il giusto trattamento contrattuale e salariale a tutti i professionisti che, come quelli del pubblico, garantiscono quotidianamente il diritto costituzionale alla salute. Il valore del lavoro deve tornare al centro della discussione. Non ci fermeremo fino a quando non vedremo riconosciuta la professionalità di chi lavora nelle strutture accreditate e convenzionate, garantendo pari diritti e retribuzioni”.
Gabriele Pelissero, presidente nazionale di Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), resta però sulle posizioni contestate dai rappresentanti dei lavoratori. “Le risorse per la copertura”, sostiene, “non possono essere rinvenute nelle attuali disponibilità delle aziende associate a causa dell’incongruità delle tariffe esistenti, ferme all’anno 2012 (e in alcuni casi anche precedenti), e a causa del vincolo di spesa che limita fortemente la possibilità degli erogatori di aumentare il volume delle prestazioni, pur in presenza di una crescente domanda a cui si è aggiunto negli anni il costo incrementale dell’inflazione e della crisi energetica“. Di conseguenza chiede a sua volta un tavolo ministeriale ma per “determinare la copertura finanziaria di Governo e Regioni e – tema non meno importante – i meccanismi normativi che consentano di trasferire realmente tali risorse alle singole strutture ospedaliere”.