In provincia di Benevento i santi sono una cosa seria: da Sant’Alfonso a Papa Orsini (che santo non è, almeno non ancora) e ovviamente San Pio. C’è pure San Gennaro, che pare sia nato a Benevento, cosa che i tifosi giallorossi ricordarono agli ultras partenopei pure in occasione di Napoli-Benevento in Serie A, trovandosi però in risposta lo striscione “I figli sono di chi se li cresce” e la vittoria azzurra. Guai a scherzare con Padre Pio dunque: come dimostra anche quanto accaduto (in particolare sui social) a San Nicola Manfredi, paesino a poca distanza da Benevento. In una frazione, Santa Maria Ingrisone, ogni anno il 23 settembre (anniversario della morte di San Pio) si tiene una messa all’aperto in un’area chiamata appunto “Oasi di Padre Pio”. La funzione si sarebbe tenuta normalmente anche nel 2024, come avviene da anni e come annunciato anche dalla pagina social “Parrocchia S.Maria Assunta-Santa Maria Ingrisone”. Sotto l’annuncio, però, è comparso un messaggio del sindaco, Arturo Leone Vernillo, tutt’altro che incoraggiante: “Prima di mettere annunci bisogna attendere le necessarie autorizzazioni, che al momento nessuno ha concesso”.

Autorizzazione che non è arrivata. Anzi, da palazzo di città hanno consegnato un parere negativo per “motivi di ordine pubblico”, scatenando polemiche e malumori. Una celebrazione affollata, a rischio tafferugli? “Macché” dice il parroco Antonio De Maglie, secondo cui “il numero massimo di fedeli che avrà partecipato, negli anni, sarà arrivato a trenta”. E allora? “Mi attengo a quanto prescritto dalle istituzioni con serenità, io leggo Sant’Agostino: ho messo la statua di Padre Pio in chiesa e la messa la celebrerò dentro. Però la messa nel paese qui vicino si è tenuta all’aperto l’8 Settembre”. Screzi con il sindaco? “Su questo non posso rispondere, dovrebbe autorizzarmi il vescovo”. A chiarire ci pensa lo stesso sindaco Vernillo: “Ma secondo voi esco pazzo e dopo quattro anni di mandato, in cui ho sempre autorizzato la messa, la vieto all’improvviso?” E dunque l’ordine pubblico: “Un errore del mio dipendente nella trascrizione dell’atto, l’ho spiegato, si tratta di motivazioni sanitarie: la zona è infestata dal tribolium (coleotteri della farina) e io sono l’autorità sanitaria. Ci sono anche i video e le immagini di questi insetti che proprio nell’ora di celebrazione della messa si alzano a migliaia: ho chiesto di intervenire alle autorità, non so se pungono, peraltro nel Sannio ci sono stati anche casi di West Nile, e le responsabilità sono mie. ”.

L’opposizione però attacca: “È un dispetto, altroché. Il sindaco pensa di fare anche il vescovo”. Invasione degli insetti? “C’erano pure quando ha dato l’autorizzazione al raduno delle moto e allo spettacolo con Mietta”. Ma per Vernillo non c’entrano nulla gli screzi col parroco: “Ma se non l’ho neppure sentito sulla vicenda! I controlli sull’invasione del tribolium me li ha chiesti proprio l’opposizione e io da autorità sanitaria mi sono attivato subito: ora però mi attaccano. Io prima di prendere questo provvedimento, mi creda, non ho dormito la notte: io non faccio politica su queste cose, men che meno su San Pio”. Eh sì, scherza con i fanti, lascia stare i santi: quelli sanniti poi…

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