Ambiente & Veleni

Gas chiuso, kit di pronto soccorso e nessun atto di eroismo: il vademecum della Protezione civile in caso di alluvioni

Tra i luoghi da evitare, le cantine e i seminterrati ma anche i ponti. Così come è meglio non utilizzare le automobili

Le alluvioni sono fenomeni violenti e repentini. Spesso inoltre, purtroppo, è difficile sapere con precisione quando e dove si verificheranno, e occorre sapere che l’acqua può salire improvvisamente in pochissimo tempo. Se spetta ai Comuni e ai governi realizzare opere strutturali, come argini, limitare l’espansione urbanistica nelle aree alluvionabili e sensibilizzare la popolazione, ci sono […]

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Le alluvioni sono fenomeni violenti e repentini. Spesso inoltre, purtroppo, è difficile sapere con precisione quando e dove si verificheranno, e occorre sapere che l’acqua può salire improvvisamente in pochissimo tempo. Se spetta ai Comuni e ai governi realizzare opere strutturali, come argini, limitare l’espansione urbanistica nelle aree alluvionabili e sensibilizzare la popolazione, ci sono tuttavia una serie di comportamenti individuali che si possono mettere in atto, prima e dopo, e che possono letteralmente salvarci la vita.

Lo spiega molto bene la Protezione Civile, in un vademecum dettagliato, che fornisce informazioni ancora poco note alla gran parte della popolazione. Anzitutto, spiega la Protezione Civile, è fondamentale conoscere quali sono le alluvioni tipiche del proprio territorio e se ci sono state alluvioni in passato perché, in quel caso “è probabile che ce ne saranno in futuro”. Particolare attenzione va posta soprattutto ai fiumi minori, ma anche alle fiumare, ai torrenti piombati e alle reti fognarie, di cui è difficile dire con precisione eventuali allagamenti (a differenza dei grandi corsi d’acqua, che sono più monitorati e visibili).

Mai dormire in cantine o seminterrati

Ma quali sono i luoghi da evitare, perché si allagano prima di tutti gli altri? Senz’altro i piani seminterrati, le cantine e i piani terra, mentre all’aperto sono a rischio i sottopassi, i tratti vicini agli argini e ai ponti, le strade con forte pendenza e in generale “tutte le zone più basse rispetto al territorio circostante”. È bene sapere che la forza dell’acqua può rovinare anche edifici e infrastrutture, come ponti, terrapieni e argini.

La Protezione civile distingue tra le cose da fare durante un’allerta, durante l’alluvione vera e propria e poi subito dopo. Durante l’allerta, occorre tenersi informati sulle criticità previste sul territorio e le misure adottate; non stare né dormire nei seminterrati; proteggere con sacchetti di sabbia i locali al piano strada e chiudere le porte di cantine, seminterrati e garage. Prima di spostarsi, è bene valutare il percorso, evitando le zone allagabili; evitare di mettere al sicuro automobile o beni se questo comporta un rischio; verificare che la scuola del proprio figlio abbia un piano di emergenza. Sempre in fase di allerta, è utile preparare piccole scorte di cibo e soprattutto di acqua, evitando però di assaltare i supermercati: scorte per tre o quattro giorni saranno più che sufficienti. Oltre al cibo, servirà preparare anche una scorta di farmaci per persone che possono avere patologie particolare. Sempre nell’attesa, è importante cercare un luogo sicuro per gli animali domestici, che potrebbero essere molto spaventati.

Gas chiuso e vestiti pesanti

Quando invece l’alluvione è iniziata, non bisogna scendere per nessuna ragione scendere in cantine o garage anche per mettere a sicuro beni, né tantomeno l’automobile. È bene sempre salire ai piani superiori ed evitare l’ascensore. Altri suggerimenti sono: chiudere il gas e disattivare l’impianto elettrico, non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani e piedi bagnati, non bere acqua dal rubinetto. Limitare l’uso del cellulare e seguire l’evoluzione della situazione. Vestirsi subito con abiti impermeabili e pesanti, contro il rischio di ipotermia.

E se si è all’aperto? È meglio allontanarsi velocemente dalla zona allagata (bastano pochi centimetri per cadere), facendo attenzione a eventuali voragini, buche, tombini aperti etc. Occorre raggiungere rapidamente l’area più elevata, mai scendere verso pendii o scarpate artificiali, così come bisogna evitare ponti, argini, sottopassi. Usare l’automobile è un grave errore, pochi centimetri possono far perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: il rischio è restare intrappolati.

Acqua, il rischio di contaminazione

E una volta che l’alluvione è terminata? La Protezione Civile suggerisce di non improvvisarsi soccorritori, si rischia di mettere ulteriormente in difficoltà i soccorsi veri e propri. Importante sempre seguire le indicazioni delle autorità prima di intraprendere qualsiasi azione, come tornare in casa o svuotare l’acqua dalle cantine; non transitare lungo strade allagate, perché potrebbero esserci voragini, buche, tombini aperti o cavi elettrici tranciati. Fare attenzione, anche, alle zone dove l’acqua si è ritirata: il fondo stradale potrebbe essere indebolito e cedere.

Quando si rientra in casa, è meglio chiedere il parere di un tecnico prima di riattivare il gas o l’impianto elettrico. Accertarsi, inoltre, che le reti fognarie, le fosse biologiche e i pozzi non siano danneggiati prima di utilizzare i sistemi di scarico e assicurarsi, prima di bere l’acqua dal rubinetto, che ordinanze o avvisi comunali non lo vietino. Nel caso di evacuazione e sistemazione in scuole, palestre o tendopoli, occorre gestire bene la convivenza e cercare di dare una mano: in situazioni del genere spesso soddisfare le esigenze di tutti diventa impossibile e la tensione sale.

Dalla torcia alla radio, il kit di sopravvivenza

Ma esistono azioni che aiutino a ridurre i rischi legati all’alluvione? La Protezione Civile dà numerose indicazioni. Suggerisce, ad esempio, di rispettare l’ambiente, segnalando al Comune se ci sono rifiuti ingombranti, tombini intasati, corsi d’acqua parzialmente ostruiti etc. È possibile inoltre chiedere al proprio Comune informazioni sul Piano di emergenza, per sapere quali sono le aree alluvionabili, le vie di fuga e le aree sicure della città. Il Piano non esiste? “Pretendi che sia predisposto”, scrive la Protezione Civile, verificando anche che siano previste misure specifiche per persone bisogno di particolare assistenza.

Un’altra cosa da fare per tempo è individuare gli strumenti che il Comune la Regione utilizzano per diramare l’allerta, in modo da tenersi informato. Meglio poi evitare di tenere beni di valore in cantina o al piano seminterrato. Infine, assicurarsi che in caso di necessità sia agevole raggiungere rapidamente i piani più alti del proprio edificio e tenere in casa una copia dei documenti, una cassetta di pronto soccorso, una torcia elettrica, una radio a pile, un coltellino multiuso, assicurandosi che ognuno sappia dove siano.