Il lungo j'accuse del segretario delle Nazioni Unite davanti all'assemblea generale al Palazzo di Vetro: "Il livello di impunità nel mondo è politicamente indifendibile e moralmente intollerabile: in Medio Oriente, nel cuore dell’Europa, nel Corno d’Africa. La guerra in Ucraina si sta diffondendo senza segni di cedimento"
La situazione internazionale dei giorni nostri rischia di essere peggiore dei decenni della Guerra Fredda, quando il mondo si trovava su fronti contrapposti e costantemente in bilico sul precipizio di un nuovo conflitto planetario. A sostenerlo, nel discorso all’assemblea generale delle Nazioni Unite, è il segretario dell’Onu Antonio Guterres. “Nonostante tutti i suoi pericoli, la Guerra Fredda aveva delle regole. C’erano linee calde, linee rosse e guardrail. Può sembrare che oggi non le abbiamo, e non abbiamo nemmeno un mondo unipolare. Ci stiamo muovendo verso un mondo multipolare, ma non ci siamo ancora arrivati, siamo in un purgatorio di polarità. In questo purgatorio, sempre più Paesi stanno riempiendo gli spazi delle divisioni geopolitiche, facendo quello che vogliono senza alcuna responsabilità“. “Possono calpestare il diritto internazionale, possono violare la Carta dell’Onu. Possono invadere un altro Paese, portando distruzione ad intere società o non rispettando interamente il benessere del proprio popolo. E non succede nulla. Il livello di impunità nel mondo è politicamente indifendibile e moralmente intollerabile”. Cita le guerre in Ucraina, Gaza, Sudan, senza specificare a chi rivolgesse le accuse. “Oggi un numero crescente di governi ed altri si sentono di diritto di avere una ‘carta uscita di prigione'”, ha aggiunto riferendosi evidentemente a un termine del Monopoli.
Impunità ovunque, aggiunge: in Medio Oriente, nel cuore dell’Europa, nel Corno d’Africa e oltre. “La guerra in Ucraina si sta diffondendo senza segni di cedimento”. La diagnosi di Guterres parla di “sfide mai viste prima” e però nello stesso momento di “divisioni geopolitiche continuano ad approfondirsi”. “Il pianeta continua a riscaldarsi. Le guerre infuriano senza sapere come finiranno. E le posizioni nucleari e le nuove armi gettano un’ombra oscura” è il riassunto drammatico dell’attuale situazione del mondo.
Le sue parole sono quelle di un ennesimo, accorato e in qualche modo quasi disperato appello: “Non possiamo continuare così”. Per contro, però, dice ai rappresentanti degli Stati che “le sfide che affrontiamo sono risolvibili, ma questo richiede che ci assicuriamo che i meccanismi di risoluzione dei problemi internazionali risolvano effettivamente i problemi”. I fattori di insostenibilità sono tre, sottolinea: “Un mondo di impunità, un mondo di disuguaglianza, in cui ingiustizie e torti minacciano di indebolire i Paesi o addirittura spingerli oltre il limite, e un mondo di incertezza, in cui i rischi globali non gestiti minacciano il nostro futuro in modi sconosciuti. Questi mondi di impunità, disuguaglianza e incertezza sono collegati e collidono tra loro”.
Uno dei passaggi più significativi del discorso di Guterres è comprensibilmente sulla crisi in Medio Oriente, dove il conflitto si sta allargando dal disastro umanitario della Striscia di Gaza a un conflitto aperto tra Israele e Libano: “Il popolo del Libano, il popolo di Israele e il popolo del mondo non possono permettersi che il Libano diventi un’altra Gaza” ribadisce il segretario generale dell’Onu con un concetto già usato due giorni fa e puntualmente caduto nel vuoto. “La comunità internazionale deve mobilitarsi per un cessate il fuoco immediato, il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi e l’inizio di un processo irreversibile verso una soluzione a due Stati”, ha aggiunto Guterres. “Siamo chiari – insiste – Niente può giustificare gli abominevoli atti di terrore commessi da Hamas il 7 ottobre, o la presa di ostaggi, entrambi da me ripetutamente condannati. E niente può giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese. La velocità e la portata delle uccisioni e della distruzione a Gaza non hanno eguali nei miei anni da segretario generale Onu”. La sala dell’assemblea generale al Palazzo di Vetro ha applaudito ripetutamente i passaggi su Gaza e delle sofferenze del popolo palestinese: “Gaza è un incubo permanente che minaccia di portare tutta la regione con sé”.