Quanto é bello essere local…ma anche un po’ glocal. Dai Giardini Wagner, suggestivo palco naturale all’ombra del Cammino degli Dei, dall’hotel Caruso Belmond di Ravello va in scena l’Agorà della Dieta Mediterranea con gran tour tra sapori, tradizioni e sapienze. Quello che mangi, ti metti in faccia, dicevano le nostre nonne per indicare la genuità di quello che la terra produceva. “Le Formichelle sono le nostre nonne, figura simbolo di fatica e lavoro, ma anche di radici e continuità”, spiega il titolare dell’azienda omonima che produce una crema di latte di limoncello, un nettare da mensa dell’ Olimpo. E dal sentiero delle “Formichelle”, il polmoncino verde della costiera, parte il viaggio nel cuore della Dieta Mediterranea, tra alici di Menaica, fusilli di grano antico di Felitto (per chi è intollerante al glutine) fra le soppressata di Gioi Cilento che strizzano l’occhio anche ai vegetariani, ai cuori di carciofini della Piana del Sele. Fino ai prodotti skincare realizzati con latte di bufala, molto, molto apprezzati dalla dermatologa/chirurga/ricercatrice Adele Sparavigna, studio medico frequentato dalla Milano bien. Lo sapevate che la nocciola piu’ é tonda piu’ é buona come quella di Giffoni.
Ma dal panel scientifico dei relatori la realtà è ben altra: l’obesità infantile cresce e i bambini al di sotto dei 10 anni sono in sovrappeso. Bisognerebbe stampare sulle merendine e su ogni genere di cibo/spazzatura per educare figli e soprattutto genitori: “Nuoce alla salute del tuo bambino”. Come sul pacchetto delle sigarette. Il messaggio sarebbe chiaro e potente. Vivere il territorio con i suoi borghi millenari, incastonati come presepi nei fiordi della costiera, lontani dal chiassoso e sgraziato over turismo che sta fagocitando le città d’arte. “Il nostro intento è di diffondere un’idea di vacanza che non sia fine a se stessa” – spiega Iolanda Mansi, hotel manager del Caruso. “Mangiare bene, avere un corretto stile di vita equivalgono a stare bene, in pace con sé stessi. Di conseguenza più predisposti alla creatività e al pensiero”.
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Nelle stesse ore a una manciata di kilometri di distanza sulla spiaggia di Acciaroli i testimoni muti di Mimmo Paladino, il padre della transavanguardia, richiamano le sculture dell’isola di Pasqua e sembrano evocare l’impassibilità del genere umano. Sentinelle arcaiche con le spalle al mare e spalle al muro dell’indifferenza. Curatore l’eclettico gallerista di Casa Madre Eduardo Cicelyn che ha voluto anche ricordare il sindaco/pescatore di Pollica Angelo Vassallo, barbaramente ucciso dalla Camorra per essersi opposto al “sistema”. Una installazione molto cinematografica, sette grandi sculture di tufo se ne stanno lì in mezzo all’infinito dove ancora batte forte il cuore della Magna Grecia. Ravello/Acciaroli, un gemellaggio ideale unite dalle note del genere musicale EtnoWorld che utilizza strumenti tipici del Cilento mentre il borgo di Torello si infiamma di fuochi d’artificio. E anche gli dei si mettono in ascolto.