“Il 18 ottobre incrociamo le braccia perché noi siamo davanti a un fallimento, il fallimento è a Bruxelles, a Roma e nei quartier generali delle multinazionali dell’auto. Noi scioperiamo e manifestiamo a Roma perché il rischio che si sta aprendo è che il fallimento delle classi dirigenti si scarichi sui lavoratori e le lavoratrici”, così Michele De Palma, segretario generale Fiom, in un punto stampa, lanciando lo sciopero nazionale del 18 ottobre, specificando che a essere colpito non è solo Stellantis ma tutto il settore dell’automotive. “Pensiamo che sia purtroppo giunto il momento di scioperare – ha aggiunto – siamo stati un anno a discutere con governo e Stellantis sulle iniziative utili alla garanzia produttiva”. De Palma ha parlato anche al ministro Urso: “Non si fanno i sorpassi in retromarcia”. “Noi speriamo che la manifestazione sia di popolo, non solo delle lavoratrici e dei lavoratori – ha concluso – se perdiamo l’automotive rischiamo che questo Paese non sia più un Paese industriale“.

La situazione, ha aggiunto Rocco Palombella, segretario generale Uilm, “è drammatica”. “In ogni stabilimento non c’è la piena occupazione ma cassa integrazione e livelli produttivi bassissimi”, ha spiegato, invitando anche lui alla mobilitazione perché “il tempo è scaduto”.

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