Cinema

Vermiglio di Maura Delpero sarà il candidato italiano agli Oscar 2025. Distribuzione e concorrenza, le chance di arrivare in finale

di Davide Turrini

Vermiglio di Maura Delpero è il film designato a rappresentare l’Italia agli Oscar 2025. Poche sorprese, insomma, tra i 18 titoli italiani che erano in lizza (alcuni anche autoproposti, basta pagare) per concorrere alla shortlist di quindici titoli che verranno scelti dai membri dell’Academy il 17 dicembre prossimo. Il film della Delpero ha, in buona sostanza, fatto fuori giusto Parthenope di Paolo Sorrentino, unico candidato spendibile con già un potentissimo distributore statunitense come A24 già baciato da diversi Oscar nel recentissimo passato.

La commissione scelta da Francesco Rutelli, presidente dell’Anica, e composta da Pedro Armocida, Maria Rita Barbera, Cristina Battocletti, Giorgia Farina, Francesca Manieri, Guglielmo Marchetti, Paola Mencuccini, Giacomo Scarpelli, Giulia Louise Steigerwalt, Alessandro Usai, Cecilia Zanuso, ha motivato la scelta di Vermiglio così: “per la sua capacità di raccontare l’Italia rurale del passato, i cui sentimenti e temi vengono resi universali e attuali”. Il film segue la vita nel 1944 a Vermiglio, un remoto paesino d’alta montagna trentina, dove vive la famiglia del maestro di scuola (Tommaso Ragno) del paese: sua moglie, una decina di figlie e figli, cognate, cugini, mucche e galline. Ancor più su, in una baita, è nascosto un disertore siciliano di cui Lucia, la figlia più grande del maestro, si innamora. Scorrono i mesi, la guerra è finita, Lucia si è sposata ed è incinta del soldato, ma quando partorirà, il marito correrà in Sicilia dove la sua prima moglie lo ucciderà.

Vermiglio ha vinto il Leone d’Argento Gran Premio della giuria all’ultimo festival di Venezia, mentre la 48enne bolzanina Delpero è al suo secondo lungometraggio dopo aver girato Maternal nel 2019. Prodotto da RaiCinema e distribuito da LuckyRed, Vermiglio è uscito giovedì 19 settembre in 25 sale italiane incassando 151mila euro in quattro giorni. Giusto per un confronto, Campo di battaglia di Gianni Amelio, tra i 18 concorrenti per rappresentare l’Italia assieme a Sorrentino e Delpero, e in Concorso all’ultima Venezia proprio come Vermiglio, in venti giorni di sala ha raccolto circa un milione e centomila euro.

“Ho sentito molto calore nelle sale in questi giorni. Molti mi dicono che il calore arriva il giorno dopo, un po’ seguendo la metafora montanara della palla di neve che si ingrandisce giorno dopo giorno”, ha spiegato la Delpero in una diretta stampa appena dopo la proclamazione. “Il film ha una sua postura e una grande integrità. Può dare una prospettiva di sguardo, un desiderio di guardare addietro per andare avanti. Credo sia un film che l’Italia in questo momento voleva avere come proprio rappresentante. E ovviamente spero che il mio film vada all’Oscar”.

Se Vermiglio arriverà alla shortlist di quindici titoli di dicembre dovrà poi finire nella cinquina delle nomination finali il 17 gennaio (ed eventualmente premiato con l’Oscar a Los Angeles il 2 marzo 2025). Come ricorda il critico Michele Anselmi sulla sua pagina Facebook, Vermiglio verrà “aiutato con 200mila euro del ministero della Cultura” nella corsa alla shortlist, mentre il titolo targato Rai dovrebbe accaparrarsi un distributore come Janus film che nel 2015 portò in trionfo a Los Angeles La grande bellezza di Paolo Sorrentino. Nel 2024 l’Italia arrivò in cinquina con Io Capitano di Matteo Garrone che però criticò la scelta di un distributore Usa non proprio adeguato (Cohen Media Group).

L’anno scorso il film vincitore nella categoria di film miglior straniero fu La zona d’interesse, portata ai piani altissimi proprio da quella A24 che distributrice del sorrentiniano Parthenope e spesso a premio da indipendente direttamente nelle categorie più blasonate e “nazionali” come l’Oscar alla miglior attrice a Brie Larson nel film Room (2015) e soprattutto nell’exploit del recente Everything Everywhere all at once. Infine, un’occhiata ai film designati dagli altri paesi dove non spiccano veri e propri nomi altisonanti, anzi. Solo Emilia Perez di Jacques Audiard per la Francia, The Seed of the Sacred Fig dell’iraniano Mohammad Rasoulof per la Germania e l’ucraino La Palisiada di Philip Sotnychenko paiono avere qualche possibilità in più di arrivare dritti alla cinquina di marzo. Insomma, non sarà un’annata durissima come ad esempio la 2024 dove Garrone incrociò due corazzate come la La zona d’interesse e il campione d’incassi Perfect days.

“Sono molto contento che l’Italia abbia scelto Vermiglio e lo dico con assoluta sincerità. Vermiglio è un ottimo film e io auguro a Maura Delpero un lungo e bel cammino in questa avventura memorabile che è la corsa all’Oscar” ha detto Sorrentino già vincitore dell’Oscar con La Grande Bellezza.

Con la candidatura il film, prodotto da Cinedora con Rai Cinema in coproduzione con Charades Productions e Versus Production, uscito nelle sale italiane il 19 settembre, distribuita da Lucky Red di Andrea Occhipinti, quadruplicherà gli schermi, per un totale di oltre 100 sale. “Grazie a tutti, brava Maura Delpero. Uscire all’inizio con solo 25 copie è stata una scelta precisa. Cerchiamo sempre modalità insolite per valorizzare i film che distribuiamo. Il film ha avuto la più alta media copia per schermo nel weekend di uscita. Si è innescato un passaparola incredibile nella rete sociale e adesso è pronto per arrivare in provincia”, dice Occhipinti. Il film dal giorno della sua uscita ha registrato un incasso che l’ha portato nella top ten del primo weekend con la prima media copia dell’intero box office.

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