Malagò nel 2021 mi presenta una persona di sua conoscenza per fare il capo del protocollo, una persona che lavora al Quirinale. Io dico ok, il protocollo servirà, però nel 2026: perché lo devo prendere nel 2021?”. Torna il caso delle “assunzioni vip all’interno della Fondazione Milano-Cortina, il comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali 2026. A farlo riemergere sono le 294 pagine di trascrizione della registrazione dell’interrogatorio di Vincenzo Novari, durato oltre 9 ore ed effettuato dai pm di Milano Siciliano-Cajani-Gobbis in presenza degli avvocati Diodá-Vedani. L’ex amministratore delegato di Fondazione Milano-Cortina 2026 è indagato per corruzione e turbata libertà degli incanti. La Procura ha poi aperto un altro fascicolo per abuso d’ufficio per indagare sulle assunzioni nel comitato organizzatore delle prossime Olimpiadi invernali. Tra i nomi legati alla politica ci sono Lorenzo Cochis La Russa, figlio del presidente del Senato, e Livia Draghi, nipote dell’ex premier Mario. Nel primo caso, Novari aver confermato di aver ricevuto la segnalazione da Ignazio La Russa, negando però di aver subito “pressioni”. Sulla nipote di Draghi invece aveva dichiarato: “Arriva da un contatto che me lo dà ed era esattamente il profilo che stavo cercando“. Ora, ecco le dichiarazioni integrali rivelate dal Corriere della Sera.

Tutti i “segnalati” dal potere
Non solo il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente del Senato Ignazio La Russa. “Da tutto il mondo, ogni settimana arrivavano pacchi di curriculum… Politici, non politici, imprenditori, amici, figlio, cugino, chiunque c’aveva qualcuno da portarmi. Dopodiché Malagò, devo dire a onor del vero, non mi ha mai obbligato o imposto di prendere nessuno. Mi ha sempre detto: ‘Guarda, guarda con attenzione questi curriculum arrivati, poi decidi tu'”. Questo ha riferito Novari in un passaggio cruciale delle 9 ore di interrogatorio registrato, poi diventate 290 pagine di trascrizione. Nel corso dell’interrogatorio, ci sono altri nomi che Novari rileva: “Il portavoce del governatore Fontana, Paolo Sensale, mi dette una cartellina con tutti questi curriculum, ma mi raccomandò caldamente Lavinia Prono (già nella segreteria di La Russa, ndr), responsabile di un club di hockey, cosi mi fu presentata, e credo Alessandro Cova, che lavorava nel marketing di Rcs Sport. E questi due, vista la segnalazione così forte del portavoce del governatore Fontana… Si raccomandò molto, mi disse: ‘A questi ci tengo molto, sono molto importanti'”. Per quanto riguarda l’ex deputato ed ex direttore del Tg2, Antonio Marano, la sua assunzione è stata giustificata per “la sua esperienza in Rai Pubblicità e conoscenza dei grandi clienti italiani, mi servivano per le sponsorizzazioni e in più aveva il vantaggio di spianarci la strada nelle relazioni con Rai”.

Il caso del contratto di Deloitte
Se delle assunzioni Novari ha parlato a lungo, l’ex amministratore delegato – riferisce sempre il Corriere della Sera – è stato molto più netto e conciso sulle accuse di corruzione a lui imputate: “Somme da Tomassini o tramite Zuco che gli era legato? Assolutamente no. Cioè ho venduto a Tomassini un progetto, ma nel 2018, le Olimpiadi nemmeno erano state assegnate”. Un altro passaggio interessante riguarda invece il contratto con Deloitte. I pm infatti indagano anche sui 176 milioni di dollari di contratto tra la Fondazione e Deloitte Usa, colosso delle revisione contabile e della consulenza. Vincenzo Novari ha affermato durante l’interrogatorio di essere stato allontanato nel 2022 per la sua posizione critica nei confronti del Comitato olimpico internazionale sul contratto “Pisa” che imponeva appunto Deloitte per i servizi tecnologici. “Ho cercato di contrattare cose che non si dovevano negoziare, ho fatto il diavolo a quattro. Lì c’è stato l’inizio del problema con il presidente del Coni, membro del Cio, Giovanni Malagò. Gli ho detto: ‘Io devo guardare gli interessi della Fondazione’, e Malagò mi ha detto: ‘Ti prendi la responsabilità di far saltare le Olimpiadi’”.

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