Finito sotto inchiesta per aver criticato la gestione dell’economia del paese da parte del presidente Xi Jinping, un noto economista cinese è stato arrestato e rimosso dai suoi incarichi. Si tratta di Zhu Hengpeng, da dieci anni direttore dell’Istituto di economia dell’Accademia cinese delle Scienze Sociali. Nella primavera il suo nome è scomparso dall’elenco del personale di Cass, un rinomato think tank della prestigiosa Università Tsinghua di Pechino che risponde direttamente al gabinetto del Partito comunista cinese e al Consiglio di Stato. Proprio lì, 24 maggio avrebbe dovuto tenere un incontro al Center for Industrial Development and Environmental Governance. Proprio negli ultimi mesi il personale dell’istituto aveva partecipato ad una serie di incontri incentrati sulla “rieducazione politica” in conformità con il pensiero di Xi Jinping.

In base ad una ricostruzione fatta da Wall Street Journal, Zhu è stato arrestato ed è “sparito nel nulla” dopo aver fatto alcune osservazioni critiche in una conversazione privata sull’app WeChat. Nella sua ultima apparizione pubblica, che risale ad aprile, aveva tenuto una conferenza, organizzata dalla rivista finanziaria Caixan, sull’assistenzialismo agli anziani. Durante il suo intervento, ha evidenziato una possibile soluzione per alleggerire il finanziamento del sistema pensionistico. Secondo la sua analisi infatti, il problema economico può essere risolto facendo in modo che i giovani cinesi paghino le pensioni dei genitori ed emettano più obbligazioni governative.

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