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Cittadinanza, il leghista Iezzi: “Bimbi stranieri hanno già stessi diritti”. La dem Bakkali elenca le ingiustizie subite: “Non vedete l’Italia di oggi”

“Se un alieno visitasse il nostro Paese e avesse la sfortuna di leggere un giornale come La Repubblica o La Stampa, avrebbe un’idea totalmente distorta: una società escludente, che stigmatizza gli immigrati e li discrimina. Per non parlare dei bambini stranieri: ghettizzati, marginalizzati, esclusi, tristi e depressi che non possono neanche fare sport. E questo per colpa del centrodestra. Poi, però, questo alieno scoprirebbe che in Italia c’è una legge del ’92, che è sicuramente vecchia, e si chiederebbe se va cambiata”. Comincia così l’intervento (sarcastico) del leghista Igor Iezzi, durante la discussione in Aula alla Camera sulle mozioni delle opposizioni in materia di cittadinanza. Se questo alieno venisse sulla terra, prosegue Iezzi, scoprirebbe: “Che nel nostro Paese i bambini sono tutti uguali. Sia quelli stranieri che quelli italiani e già oggi hanno gli stessi diritti: vanno tutti a scuola, vengono curati, e possono fare sport”. Secondo Iezzi la sinistra sta usando “i bambini come scudo”, quando invece “non dovrebbero essere strumentalizzati”. Per il deputato leghista, “queste sono follie”: “Loro la definiscono riforma della cittadinanza ma vogliono fare una sanatoria generalizzata“. “La legge va cambiata, ma rendendola più restrittiva. Non allargando le maglie”, prosegue, citando infine un editoriale di Feltri: “Non vogliamo essere un club esclusivo ma nemmeno un bordello di infima categoria”.

Dura la replica della deputata dem Ouidad Bakkali, che, intervenendo dopo Iezzi, racconta la sua esperienza personale. Venuta in Italia a due anni e diventata cittadina a 23 anni, la parlamentare elenca delle discriminazioni subite negli anni, da quando è stata bloccata in gita con la scuola per un “documento non corretto”, a quando ha dovuto saltare tanti giorni di scuola per rinnovare il permesso di soggiorno e i documenti. “I bambini Iezzi – spiega – non sono tutti uguali”. “Le mie note biografiche rappresentano la storia di migliaia di bambini in Italia” prosegue, raccontando le storie di ragazzi senza cittadinanza che, per questo, stanno vedendo i loro sogni andare in fumo. “La vostra ipocrisia e ideologia si scontra con la mia faccia che rappresenta la narrazione che svaluta continuamente i nuovi italiani che nascono e crescono in Italia, un Paese che non si accorge di loro e che viaggiano in ultima classe per quanto riguarda diritti sociali, civili e politici”, aggiunge, facendo chiarezza sui numeri.

“La mozione del Pd – continua la parlamentare dem – pensa all’Italia di oggi e vuole preservare il futuro dove tutti i giovani partecipano insieme senza cittadini di serie A e B. Quelle persone che, a differenza di quanto affermate, ottengono la cittadinanza dopo 15 anni, non dopo 10”. Bakkali quindi conclude parlando di italianità: “L’italianità di oggi è plurale, professa più religioni, ha background culturali diversi. È l’Italia di oggi. Gli unici alieni non è quello di Ghali, Iezzi, voi siete alieni nel Paese che non riuscite a vedere”.