Libri e Arte

“Claudio Cecchetto a Paola disse: ‘sei ingrassata. Dimagrisci!’. Voleva cambiassimo genere e fare la dance”: le confessioni di Paola e Chiara in un libro

“Sisters. La nostra storia incredibile” è il volume pubblicato da Rizzoli in cui le sorelle Iezzi ripercorrono un percorso costellato di successi ma anche fragilità importanti

“Tu… riesci sempre ad andare avanti? Ci credi ancora? Io sono senza forze”. Inizia da quel giorno di primavera 2013, quando Chiara Iezzi manifesta alla sorella Paola segni di cedimento, il racconto di “Sisters. La nostra storia incredibile”, il libro di Paola e Chiara, uscito per Rizzoli il 24 settembre.

È l’attimo in cui sul vaso delle sorelle più amate del pop italiano si apre una crepa importante, che pochi mesi più tardi porterà il duo a interrompere la collaborazione per 10, lunghi anni. Il momento nel quale il sogno lascia spazio alla concretezza di una realtà fatta ormai da tempo di difficoltà, porte in faccia e riscontri troppo tiepidi per continuare a lottare contro i mulini a vento.

SOGNI DI GLORIA – Eppure le sorelle Iezzi in quel sogno credono sin da piccoline, quando con la complicità di mamma Francesca si pitturano il viso e si vestono da gattine per intrattenere i parenti con una versione casalinga del musical Cats, o quando scalpitano per “esibirsi” ogni domenica in Chiesa nel coro dei piccoli, prima, e degli adulti, poi.

Lo vedono diventare possibile nel momento in cui, dopo la gavetta nelle cover band, Claudio Cecchetto propone loro di entrare come coriste negli 883, e in nome di quell’aspirazione di vivere di musica fanno la prima di tante scelte coraggiose lasciando Max Pezzali – con un fax – al termine di un tour trionfale, decise a proseguire da sole, come duo.

Il successo non tarda ad arrivare. Dopo un rocambolesco viaggio in Irlanda in cerca di ispirazione da cui tornano senza alcuna canzone in tasca ma con i pigiami zuppi per l’umidità e il ricordo di giornate trascorse in auto sbagliando continuamente strada, le cose per Paola e Chiara prendono la piega giusta: un contratto discografico con Columbia e la vittoria a Sanremo, nel 1997, con Amici come prima.

LA PRIMA CADUTA – Esattamente un anno dopo, la prima battuta d’arresto. La seconda partecipazione al Festival invece di consacrarle le affossa. Colpa di un taglio di capelli che spiazza persino i fan o di un’attitudine più incazzata sul palco che viene travisata? “Eravamo un po’ stufe di essere chiamate ‘bambine’, quell’etichetta cominciava a irritarci” scrivono nel libro. “Volevamo rivendicare un posto da adulte nel mondo, dimostrare che avevamo un pensiero e delle idee”.

La sintonia con il pubblico si interrompe, l’album Giornata storica non vende abbastanza e questo mette al tappeto le sorelle, portando alla luce fragilità che nella loro storia tornano ciclicamente. Il malessere è psicologico e fisico. Paola si butta sul cibo, Chiara quasi lo rifiuta: “Ho perso del tutto la fiducia in me stessa. Mi flagellavo di sensi di colpa” confessa la bionda del duo. La casa discografica le umilia proponendo un disco di cover, loro per tutta risposta chiedono aiuto a Claudio Cecchetto che ha l’intuizione geniale: “Cambiate genere. Fate la dance”, ma intima a Paola di perdere peso.

In particolare nel libro si racconta: “Però qualcosa dovreste cambiarlo in effetti… Tu… – se ne uscì tutto a un tratto indicando Paola con un cenno del mento – ‘sei ingrassata. Dimagrisci!’. Quindi un’altra pausa, ancora più lunga, altri secondi interminabili sotto il suo sguardo indagatore, e infine un’altra sentenza: ‘Secondo me dovete cambiare genere. Fate la dance. Sì, vi ci vedo'”.

LE BAMBINE DEVONO MORIRE – Per superare il blocco creativo le sorelle si allontanano da Milano e fanno un viaggio: Seychelles, la Spagna e persino l’Abruzzo, terra d’origine del padre. Nel leccarsi le ferite Paola e Chiara compiono un percorso di crescita personale che definiscono di “decostruzione: dovevamo ‘uccidere’ le bambine per diventare davvero adulte”.