Colpo di scena nella politica tedesca: l’intero direttivo dei Verdi tedeschi si è dimesso. Lo hanno annunciato i leader Ricarda Lang e Omid Nouripour, che resteranno in carica solamente fino al prossimo congresso del partito, in programma a novembre. “Siamo giunti a una conclusione: è necessario un nuovo inizio“, ha detto Nouripour. “Ci assumiamo la responsabilità di agire nel migliore interesse del partito”, ha aggiunto Lang in un post su X.

Il terremoto interno ai Verdi arriva dopo il clamoroso flop alle urne nelle ultime elezioni nel Brandeburgo, in Sassonia e in Turingia. In due Länder su tre sono addirittura rimasti fuori dal parlamento regionale, mentre in Sassonia sono entrati per il rotto della cuffia grazie a un misero 5,1% dei voti. Tre batoste elettorali che seguono di pochi mesi a un altro flop, quello delle elezioni europee. L’emorragia di consensi d’altronde nasce da lontano ed è figlia della presenza dei Verdi nel governo Scholz, tra i più impopolari della storia tedesca.

“Il risultato elettorale di domenica nel Brandeburgo testimonia la crisi più profonda che il nostro partito ha dovuto affrontare negli ultimi dieci anni“, ha sottolineato Nouripour in conferenza stampa a Berlino. Gli ha fatto eco Ricarda Lang: l’elezione di un nuovo direttivo dovrebbe essere un “elemento fondamentale per il riallineamento strategico di questo partito”, ha spiegato. Lo scossone interno ai Verdi, infatti, potrà avere conseguenze anche sull’attuale maggioranza. Anche se sembra soprattutto proiettato alle elezioni federali del 2025. Il partito ambientalista tedesco ha bisogno di un drastico cambio di rotta. Secondo Der Spiegel, Franziska Brantner e Andreas Audretsch o Felix Banaszak sarebbero in pole come nuovi leader del partito.

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