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“Il Volo? Sono una parodia. Non ascolto Elodie e Annalisa, non ho il tempo e poi queste di oggi faccio fatica a distinguerle”: Katia Ricciarelli scatenata

Non solo l'amore con Baudo, prima era finita nel mirino del gossip per l'amore con Josè Carreras

Non punta sulla diplomazia e sulle mezze misure Katia Ricciarelli. Soprano di successo, grandi esperienze professionali con nomi internazionali e l’arrivo anche al cinema. La cantante ha messo nel mirino “Il Volo”, il trio formato da Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, tre ragazzi che hanno avvicinato una parte di pubblico al mondo della lirica. Ricciarelli però è tranchant: “Per favore non me ne faccia parlare, una parodia“. Prima di stroncare anche Elodie e Annalisa, le due cantanti nate ad “Amici di Maria De Filippi” e ormai al centro della scena mediatica con numerose hit: “Non le ascolto, non ho il tempo. E poi queste di oggi faccio fatica a distinguerle. Adoro Zucchero, Renato Zero, le voci scure che mi arrivano al cuore. Come Cocciante e Loredana Bertè, Iva Zanicchi, Gianna Nannini“.

Nel corso dell’intervista rilasciata al Corriere della Sera torna sulle nozze con Pippo Baudo, un matrimonio celebrato il 18 gennaio 1986, giorno del suo compleanno, e finito nel 2004: “Mi piaceva il suo modo di essere ironico, divertente. Siamo stati davvero innamorati. Io fui un po’ cialtrona. Pochi giorni prima che sui giornali scoppiasse la bomba – la nostra storia era ancora segreta – gli dissi: ‘Sai Pippo, mamma non è abituata, se dovesse leggere qualcosa, che penserà?”. E lui: ‘Allora ci sposiamo’. Le annunciai misteriosa: ‘Mi sposo’. ‘E con chi?’. ‘Con una persona importante’. ‘Giulio Andreotti?’. A Pippo voleva un gran bene. Una volta la portai in trasmissione, credo a Domenica In. Lo vide passare in camerino mentre si stava cambiando, con giacca e cravatta ma senza pantaloni. ‘Oh, finalmente grazie a mia figlia vedo un uomo in mutande!'”.

“Mi mandavo da sola delle rose gialle, senza biglietto, per farlo insospettire. ‘Di chi saranno mai?’, gli domandavo ingenua. Ma lui niente, non reagiva”, racconta Ricciarelli. Una lunga storia d’amore finita perché “tra due persone che hanno una carriera importante e così diversa ci sono delle problematiche… Manca il dialogo, ci si vede poco e ci si allontana inevitabilmente“.

Dal figlio mai arrivato (“Col senno di poi, meglio che non sia venuto. Doveva andare così”) ai rapporti inesistenti di oggi: “Non ci sentiamo mai, ma gli auguro tanto bene. Se sapessi che ha bisogno di me, ci sono. Diciotto anni passati insieme sono molti, non è un amore che può finire nel dimenticatoio“.

Non solo l’amore con Baudo, prima Ricciarelli era finita nel mirino del gossip per l’amore con Josè Carreras: “Avevamo l’entusiasmo dei 23 anni, due artisti, due attori, imbevuti di storie d’amore, sopra le righe. Io un’eroina, Josè un latin lover. Non avevamo casa, sempre in giro, una coppia stupenda, sono stati 13 anni molto importanti. Lui era sposato, sua moglie si arrabbiò molto”.

Ricciarelli, racconta al Corriere della Sera, fu corteggiata pure da Alberto Soldi: “Albertone buttava tutto in commedia, con quella sua risata. Mi chiamava ‘pacioccona mia’. Ero attratta dal mito, per me era il padreterno. Mi mandò cento rose rosse, le mise in conto alla produzione. Ma non era tirchio, faceva tanta beneficenza. Ora che sono single lo capisco, nemmeno io mi metterei in casa un estraneo. Che poi a questa età finirei a fare la badante”.