L’escalation in Libano preoccupa molto anche a migliaia di chilometri di distanza. Il presidente americano Joe Biden non esclude che la situazione attuale possa sfociare in una “guerra totale“, ma aggiunge che “siamo ancora in ballo per arrivare a un accordo che potrebbe cambiare radicalmente l’intera regione”. Ed è in questa direzione che sta lavorando la sua amministrazione, mentre militari a stelle e strisce si trovano a Cipro pronti a un’evacuazione d’emergenza dei propri concittadini: tanto che sia da Tel Aviv sia da Beirut arrivano leggere aperture per un cessate il fuoco. Dietro ad esse potrebbe esserci proprio la regia americana.

Anche se ha promesso di colpire più violentemente possibile Hezbollah, indiscrezioni diffuse da Ynet vogliono il premier israeliano Benyamin Netanyahu disponibile a colloqui con gli Stati Uniti su una tregua temporanea in Libano. Gli Usa, però, non parlano direttamente con Hezbollah, avendola inserita nella propria lista delle organizzazioni terroristiche: sarà quindi necessaria la mediazione dei governi europei, la Francia su tutti.

Segnali di apertura arrivano anche dall’esecutivo libanese che con il presidente del Parlamento Nabih Berri, del partito sciita Amal, ha fatto sapere che sono in corso “seri sforzi con le diplomazie internazionali, compresi gli Stati Uniti, per frenare l’escalation israeliana in Libano. Le prossime 24 ore saranno decisive per quanto riguarda il successo o il fallimento degli sforzi per trovare soluzioni politiche alla crisi”, ha detto in un’intervista al quotidiano saudita al Sharq al Awast.

Dichiarazioni, queste, che sarebbero frutto, riporta anche Axios, dell’iniziativa diplomatica americana, come riferiscono due funzionari Usa, uno israeliano e due fonti con conoscenze dirette dell’iniziativa. I colloqui su questa nuova iniziativa, dicono, sono iniziati con una telefonata lunedì scorso tra il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan e il ministro israeliano degli Affari Strategici, Ron Dermer. Negli ultimi due giorni gli Stati Uniti hanno discusso l’idea con Francia, Israele, Libano e diversi Paesi arabi. “Stiamo lavorando con diversi Paesi su una proposta per una soluzione diplomatica per il nord” di Israele, ha confermato un funzionario statunitense. “Netanyahu ha dato il via libera per discutere questa iniziativa”, ha aggiunto una fonte israeliana.

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